FUGA PROMOZIONE»LE INTERVISTE

FOLIGNO. «La prossima sosta ci fa bene, pensiamo a ricaricare ora le batterie in vista del finale di campionato». Guarda avanti Carlo Perrone nell’immediato dopopartita di Foligno-Salernitana: il...

FOLIGNO. «La prossima sosta ci fa bene, pensiamo a ricaricare ora le batterie in vista del finale di campionato». Guarda avanti Carlo Perrone nell’immediato dopopartita di Foligno-Salernitana: il trainer laziale è conscio dell’importanza del successo dei suoi, ma allo stesso tempo invita, come sempre, a tenere tutti con i piedi per terra. Al “Blasone” Salernitana cinica e ordinata che però non ha soddisfatto il proprio allenatore per gran parte della prima frazione di gioco.

«Nel primo tempo avremmo dovuto approfittare maggiormente del vento a favore, è stata una variabile che ha condizionato non poco la partita - ammette Perrone - Avremmo dovuto effettuare più conclusioni da fuori area proprio per sfruttare il fattore favorevole e non l'abbiamo fatto. Per questo motivo nell'intervallo ho rimproverato la mia squadra che è entrata nella ripresa con un piglio diverso, che mi ha soddisfatto di più. La difesa alta nel primo tempo? Una misura adottata dai calciatori in campo che io ho condiviso, del resto il Foligno aveva il vento contro e la cosa ha giovato. Sono soddisfatto anche della prova degli esterni».

Le conferenze stampa pregara di Perrone, ormai, sembrano il gioco delle tre carte. Non vuole dare vantaggi agli avversari l'allenatore granata, che anche sabato aveva provato a nascondere il modulo lasciando intendere di voler impiegare la difesa a quattro. Ieri, però, i granata si sono schierati con un 3-5-2 che ha dato i suoi frutti. «Mancando un calciatore con le caratteristiche di Guazzo e con uno come Gustavo in campo che tende a venire incontro al pallone per vie centrali, ho preferito sfruttare maggiormente le corsie esterne e non intasare il campo con la presenza del trequartista», spiega un Perrone che poi si prodiga - più che sui record da battere e sui dati statistici - nell'evidenziare come la sua squadra abbia una solida retroguardia.

«Non prendiamo gol da tre partite e ciò è molto importante ma il campionato non è affatto chiuso. Mi piace lo spirito di sacrificio dei ragazzi. Ginestra? Ha fatto una gran partita così come Mancini, che a un certo punto del match ho voluto preservare sostituendolo, e Mounard che ha corso tantissimo». Già, il calciatore cui Perrone sta ritagliando un nuovo, importante ruolo in mezzo al campo. E pensare che poco più di un anno fa il francese prendeva a calci la panchina dopo una sostituzione subita in Porto Torres-Salerno Calcio. «Vedo in lui queste capacità, da mediano ha punti di riferimento più nitidi, si responsabilizza maggiormente e corre con più criterio rispetto a quando gioca da trequartista - afferma il tecnico granata - E poi ha lo spunto decisivo». Il tecnico si congeda con una deidica importante. «Questa vittoria la dedico a mio padre, ex nazionale di rugby, che ieri ha ricevuto una targa che ha ritirato mia sorella. Se non fossi stato a Foligno sarei andato anche io. Sono certo che sarebbe stato felicissimo».