Ferrara dinastia vincente Scudetto e A2 per Martina

Volley, il “libero” 17enne di San Severino sulla scia dei genitori e della sorella «Con Casal de’ Pazzi stagione eccezionale, la famiglia mi ha sempre sostenuto»

MERCATO SAN SEVERINO. Martina Ferrara, giovane pallavolista, classe ’99, cresciuta nel Centro Sportivo San Lorenzo di Mercato San Severino, ha conquistato lo scudetto under 18 nelle fila della Volleyro Casal de’ Pazzi Roma e pure la promozione in serie A2. Martina è considerata un libero di valore, ma ha anche giocato in attacco e al palleggio.

La famiglia Ferrara: è tutta dedita alla pallavolo da anni, infatti il papà Vito, allenatore, è riuscito a portare la Rota Volley dalla Prima Divisione all’A2; la mamma Anna Maria Orefice ha giocato a lungo in “cabina di regia”; la sorella Marianna, schiacciatrice, ha vinto la Supercoppa Italiana e la Champions League, nelle fila della Pomì Casalmaggioreenella prossima stagione giocherà in massima serie con la squadra francese dell’Evreu.

«Sono molto soddisfatta per i risultati raggiunti con le mie compagne di squadra – ha dichiarato Martina Ferrara – le considero delle sorelle, perché siamo sempre insieme ormai da due anni, ci sopportiamo e supportiamo quotidianamente, però non mi sono ancora resa conto pienamente di quello che è successo».

Si aspettava di ottenere questi risultati ?

«Nella scorsa stagione già avevo vinto lo scudetto under 16 e under 18, stavolta era ipotizzabile concedere il bis con l’under 18, ma non certo ottenere pure la promozione in A2. Ci avevano chiesto di dare il massimo e lo abbiamo fatto. È un risultato storico, una grande emozione».

Scudetto e promozione hanno una dedica speciale?

«La dedica è per mio padre e mia madre, che mi hanno sempre appoggiato, pure quando li ho delusi».

In casa Ferrara si vive di pallavolo: questa cosa ha una valenza particolare?

«Io e mia sorella Marianna siamo cresciute così e ben presto abbiamo capito che per porci un obiettivo importante, dovevamo andare via da San Severino».

Vivere lontano da casa le pesa ?

«Il primo anno sì, soprattutto la sera quando dopo studio e allenamento, c’era troppo silenzio: ho sentito la mancanza della famiglia. In questa seconda stagione no, forse perché ho imparato a diventare più autonoma».

Dove giocherà l’anno prossimo ?

«Nelle prossime settimane mi aspetto una convocazione dalla Volleyro, poi si vedrà. Di certo c'è che dovrò frequentare il quarto anno del Liceo Scientifico a progetto sportivo e che dividerò la mia vita tra studio e pallavolo».

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