Il personaggio

Federico Buffa: «Solo i tifosi dell’Arechi come quelli argentini»

Il giornalista-attore ieri ospite di Davimedia: «Vivono il calcio con amore». Entusiasta dell’Università: «Assomiglia ai campus Usa. Il Sud regala emozioni»

FISCIANO. Come in un incantesimo. Federico Buffa parla, gli studenti ascoltano assorti. In silenzio. Una vera e propria lezione di cultura sportiva e di storia dello sport. Il palcoscenico, l'Aula Magna dell'Università di Fisciano. Davimedia ha approfittato del tour per i teatri italiani di Federico Buffa e l’ha portato al Campus di Fisciano. Gli studenti hanno potuto così ascoltare i racconti del giornalista-attore più dgettonato del momento, che dopo la tappa al Teatro Verdi di Salerno ha concesso il bis all’Università.

Filo conduttore dell'incontro, naturalmente, il basket. Il primo amore di Federico Buffa. Il secondo è la cultura argentina. E anche lui non è sfuggita l'enorme somiglianza della tifoseria salernitana con quelle sudamericana. Buffa racconta: «Recentemente sono stato in Argentina, a vedere Rosario Central-Palmeiras di Copa Libertadores. La tifoseria argentina possiede diciassette cori di repertorio, che dal primo al novantesimo vengono cantati, urlati e ripetuti da cinquantamila tifosi. Tutto è scandito dal ritmo dei tamburi». Per i tifosi della Salernitana non dovrebbe essere difficile crearsi un’immagine. «In Inghilterra hanno inventato il calcio, in Argentina l'amore per il calcio. All'Arechi e a Salerno c'è amore. I tifosi della Salernitana vivono con amore il calcio, proprio come i tifosi argentini».

Altra passione di Buffa gli Stati Uniti: «La cultura sportiva statunitense è utopia per noi italiani. Negli Usa, lo sport nasce dai licei e poi passa per i college. La competitività educa al rispetto». Impossibile pensare di portare in Italia il sistema a stelle strisce. Non è difficile, invece, provare a costruire una visione del futuro. E il campus di Fisciano è il più moderno del Sud Italia. «Mi ricorda UCLA, l'università della California. La visitai nel 1978 e mi spaventai. Era il futuro. Questo Campus è enorme, il paragone con quelli americani è opportuno. Le ore che ho trascorso a visitare le strutture mi hanno fatto capire una cosa. Solo in questa università è possibile intrattenere una relazione con il docente. Come in America».

E Buffa tende anche una mano agli iscritti alle università d’Italia: «Quando mi contattano per un aiuto per scrivere la tesi non mi tiro mai indietro. Il mio è un pubblico giovane, mi sento responsabile». Salerno ha regalato tanti minuti di applausi a Buffa, ieri ma anche il 21 al Verdi. «Un teatro pazzesco. Salerno è una città sorprendente, mi ha particolarmente colpito. E' civile, è moderna. Il Sud regala emozioni, mi sento lusingato di essere stato ospitato, al teatro e all'università».

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