LA STORIA

Favola Polisportiva Santa Maria, la Serie D per non dover emigrare

Patron Tavassi continua ad investire nel progetto valorizzando dirigenti, tecnici e calciatori locali

 

CASTELLABATE - Se non è una favola solo perché si tratta della realtà. Un calcio alle follie prevalenti delle società sul mercato ed all’esaltazione del singolo rispetto allo spirito di gruppo. E’ la squadra della Polisportiva Santa Maria di Castellabate che, partita dalle ceneri del calcio dilettantistico in Campania, si appresta per il secondo anno consecutivo a partecipare al campionato nazionale di Serie D. Lo sport anche per non lasciare la propria terra perché qui dai pulcini alla prima squadra c’è posto per tutti. Con l’amore che solo un padre sa dare. Quello di patron Francesco Tavassi che, alla guida del club dal 2000, in altre piazze sarebbe idolatrato e ci guadagnerebbe anche. Invece ha scelto di portare avanti in Cilento un progetto con profonde radici e che punta a rinsaldare nel tempo. Ampliando il numero e la specificità dei collaboratori: dopo il magazziniere, il segretario, il direttore generale ora tocca al direttore sportivo.

«Perché tutti sanno che qui si vive bene» la risposta ufficiale alla domanda su chi glielo fa fare. Ma in cuor suo Tavassi ed i collaboratori non dimenticano gli anziani che sugli spalti dello stadio Carrano seguono numerosi gli allenamenti dei giallorossi ed il gioioso rumore dei tanti giovani della cantera cilentana che sono valsi alla Polisportiva, come qui tutti chiamano la squadra, il riconoscimento della Lega Nazionale Dilettanti con la ciliegina sulla torta della convocazione di Mattia Vitale nella Nazionale Under 18. (alf. boc.)

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