SERIE B

Fabiani: «La Salernitana è pronta. Il mio futuro? Resto qui»

Il ds: «Ho ancora un anno di contratto e sarò felice di rispettarlo»

Per paradosso ma non troppo, ché è il segno dei tempi, c’è più certezza a parlare dell’anno che verrà anziché di quello ancora da concludere. O meglio, Angelo Fabiani, alla decima stagione non consecutiva a capo del management della Salernitana, prenota l’undicesima perché del presente parla al condizionale, come tutti, mentre sul futuro è assai più sicuro di sé, annunciando un legame che (formalmente) non conosceva ancora nessuno: «Ho un altro anno di contratto».

Significa che sarà lei il direttore sportivo granata anche per il prossimo campionato?

Sarò felice di rispettare l’accordo. Se non mi cacciano...

Resterà anche Ventura?

Sul mister ho già detto più volte. C’incontreremo per parlarne e c’è volontà da entrambe le parti d’andare avanti perché è stato fatto un ottimo lavoro. Ecco, ora prepariamoci a portarlo a termine se dovesse riprendere il campionato.

La Salernitana è pronta?

Certo, esamineremo tutti i dettagli del protocollo e ci faremo trovare preparati per rispettarlo. Il protocollo però è complesso. Per tutti.

Sicuro che alla fine si giocherà davvero?

Vedremo. A noi spetta solo il compito d’adeguarci a quanto ci verrà chiesto.

Per il Comitato tecnico-scientifico che assiste il Governo, se un solo calciatore risultasse positivo al Covid-19 si bloccherebbe tutto.

E allora voglio sperare che non spunti un falso positivo...

Ma come, non sono tutti d’accordo a riprendere sia in serie A che in B?

Pare di sì. Anche se a volte si gioca un po’ a nascondino. Un conto è cosa si dice, un altro conto è quel che si pensa.

Fabiani cosa pensa?

Che si stanno creando i presupposti per la ripartenza. Certo, sarà tutto un po’ anomalo, a cominciare dal fatto di giocare senza tifosi.

Il “suo” patron Lotito è uno di quelli che in queste settimane s’è battuto di più.

Il presidente è in trincea 24 ore al giorno. Di notte non dorme, si riposa. È sempre a mille e a maggior ragione in questo periodo, anche perché non fa mica l’imprenditore solo nel calcio.

Però nel pallone s’è esposto parecchio. E le stoccate del ministro dello sport Spadafora sembrano spesso rivolte soprattutto a lui.

Lotito ha fatto notare quel che il nostro mondo rappresenta per il tessuto economico, oltre che sociale, di questo Paese. A Spadafora va ricordato che il calcio ha già dato tanto, come testimonia il miliardo e mezzo all’anno che versa all’Erario. Il ministro ci ha ribadito che, nel fare i tamponi, non dobbiamo avere privilegi: lo sapevamo benissimo, né li volevamo.

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