Fa tutto Polverino Sbaglia un rigore poi rimedia nel finale

La Virtus Scafatese vince la decima partita consecutiva Conservata la vetta con la Sarnese lontana sempre 2 punti

BRUSCIANO. Quando c’è in gioco un campionato, si viaggia sul filo sottile delle emozioni, nel bene e nel male. Dopo averne vinte 9 di fila, tutte le partite del ritorno, la Virtus rischiava d’impattarne una, lasciandosi agguantare in testa. Tutti a stramaledire l’errore dal dischetto di Gianluca Polverino, storia del primo tempo, fino alla svolta, quella che ha decretato il decimo successo consecutivo e la testa mantenuta (2 punti della Sarnese a 5 turni dalla fine).

Riparare agli sbagli vuol dire grandezza. Lo fa proprio Polverino a otto minuti dalla fine del tempo regolamentare. Mimmo Ferrentino, riportato in campo strada facendo in assenza della vera alternativa Malafronte (ai box), regala un piattone d’oro a Polverino, che si gira e batte Cascella. Cambia tutto, dal pomeriggio alla classifica.

Avvio con pochi spunti, Mariglianese smaniosa e con qualche pallone recuperato in più. Virtus con variazione annunciata: a centrocampo Avino sostituisce l’infortunato Bencardino. La squadra di casa però aggiunge pericolosità al 27’: palo colpito da Pastore, sulla respinta né reattivo né preciso Izzo, che alza la mira. Quando si placa la partenza lanciata dei padroni di casa, alla Virtus capita l’occasionissima. Col solito mestiere, Marcucci va a procurarsi l’ennesimo rigore della stagione. Lascia l’esecuzione a Polverino, che si rivela meno “chirurgo” del solito: Cascella, portiere da poco tesserato, glielo para. Iella totale per l’attaccante versione dischetto a Brusciano: sbagliò dagli 11 metri anche a gennaio, in occasione della sfida di ritorno della semifinale di coppa, caratterizzata dal pugno preso da Marcucci a partita finale (tale motivo ha indotto la Figc campana a presidiare il nuovo faccia a faccia con ampio dispiego di commissari di campo).

La ripresa comincia con lo scossone di Esposito, nelle parole e nei fatti: fuori Avino e dentro Maio, centrocampista che aggiunge alla lotta il governo (nel senso di geometria). Non basta ancora per scardinare il nulla di fatto. Ecco allora la doppia mossa della mezz’ora: per fare entrare Ferrentino al posto di un ’96 (Ascione), c’è necessità di togliere Colantuono per collocare un altro diciottenne (Gaudieri). Proprio Ferrentino ispirerà la festa Polverino. Tutto è bene quel che finisce di nuovo bene. Perché anche in quella partita di gennaio Polverino, dopo l’errore, andò a segno riscattandosi.

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