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Erra si conferma tecnico “ammazzagrandi”

VALLO DELLA LUCANIA. L’ammazzagrandi. Dopo il Taranto è crollato il Marcianise, sbattuto giù dal trono della classifica. Pure il Matera, fermato sul pari, iniziò da Vallo il suo percorso di...

VALLO DELLA LUCANIA. L’ammazzagrandi. Dopo il Taranto è crollato il Marcianise, sbattuto giù dal trono della classifica. Pure il Matera, fermato sul pari, iniziò da Vallo il suo percorso di involuzione che ne ha trasformato il sogno promozione in incubo di ennesimo investimento a vuoto.

Avesse iniziato da luglio, Alessandro Erra probabilmente avrebbe ricatapultato la Gelbison tra le prime cinque. Nella passata stagione la portò in terza posizione e poi in finale playoff, perse una sola volta in casa e diede anche allora lezioni alle big, vincendo a Cosenza e prendendo quattro punti su sei contro il titanico Messina

Insomma, un’abitudine per il tecnico di Coperchia. Batte le grandi semplicemente perché aspira ad essere un grande. Ed allora quasi si ritrova agevolato ad affrontare squadre che giocano, che non si rintanano, che vogliono sfidarsi sul piano delle idee, non dei tatticismi esasperati. Tutte le volte che è così, la Gelbison di Erra la spunta. E sempre con qualche intuizione geniale. Come domenica scorsa contro il Marcianise, passato in vantaggio a 25 minuti dalla fine nel momento migliore della Gelbison. Era già subentrato Sica a Trimarco per velocizzare l’attacco, poi Passaro per Monzo per allargare il gioco. E quel 3-2 del 93’ arrivato proprio sull’asse Passaro-Sica, manco avesse calcolato la mossa su un tavolo di scacchi. La salvezza è ormai cosa fatta e bisogna pensare al futuro. Il presidente Noce s’augura l’avvicinamento di nuove forze imprenditoriali. Così magari da trattenere Erra e programmare un futuro diverso. Da grande in tutti i sensi.

Filippo Zenna

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