E' una Salernitana fortunataBasta un solo gol per il primato

Il solito Di Napoli stende anche il Sorrento. Ma i napoletani di Provenza giocano meglio nonostante l'inferiorità numerica

Ci sono modi migliori per restare in testa, ma nella Salernitana di quest’anno non ci sono patiti dell’estetica. E soprattutto non buttano via niente, men che meno questa vittoria arruffata, presa dopo 6’ e forse nell’unico modo possibile: rasoiata di Di Napoli che incoccia sul piede di Maury, s’impenna e spiazza Brunner. Calcolando che da lì in poi la Salernitana sarebbe stata soggiogata dall’avversario, autoritario ma non troppo profondo, e "aiutata" da qualche cartellino di troppo, il testimonial del primato diventa lo stellone.
Agostinelli a fine gara avrebbe poi parlato di mancanza di lucidità, evitando accuratamente di glorificare risultato e soprattutto prestazione. Perché la Salernitana ha navigato per 90’ nella confusione, imprigionata dall’esuberanza e dalla padronanza rossonera ma pure da una clamorosa povertà di idee che nemmeno la superiorità numerica l’avrebbe aiutata a trovare. Slegata, soporifera, stentata: manovra inesistente. Contestatissimo dalla tribuna, Agostinelli se n’è stato per tutta la gara accucciato in panca: è sbucato tre volte nel finale e per tre volte s’è preso i rimproveri del pubblico che - bontà sua, il tecnico sabato aveva affermato, «essergli stato vicino sin dal primo giorno». Incapace di cambiare il corso della gara, di togliere la bacchetta del comando al Sorrento, ha ritardato persino sostituzioni che parevano logiche ad un bambino dell’asilo: incapace di confezionare un’azione, almeno i granata avrebbero potuto infilare il Sorrento in contropiede, dar fastidio alla coppia di dioscuri difensiva (Braca e Maury): Di Napoli consunto, Ciarcià anonimo, Ferraro spompato. Ma il tecnico l’ha tenuto fin quasi agli sgoccioli: e quando ha immesso Masini ha scorto Fabiani (che la ripresa l’ha vista sul prato dietro al guardalinee sotto la tribuna) che mimava, quasi a dire, "e sbrigati".
Prima della classe, festeggiata in pompa magna dalla tifoseria che addirittura sarebbe tornata a casa con i caroselli al grido "la capolista se ne va", la Salernitana invece farebbe bene a togliersi gli occhiali prima che sia troppo tardi. Senza gioco non si va lontano. Monca a sinistra, vuota in interdizione, eterea e monocorde in fase di costruzione. Fa specie sentire Agostinelli dire a caldo, «è una pecca, è già successo altre volte», a proposito delle sofferenze anche in superiorità numerica. Sono passate 7 giornate, da luglio lavora col gruppo. Ma quelli della Salernitana guardano all’oggi, mica al domani. Fa specie sentire Fabiani affermare, «abbiamo il miglior centrocampo della categoria, roba che nemmeno in B». Col Sorrento ha fatto poco per vincere: spinta dal colpo fortuito, s’è come assopita.Brunner s’è sporcato i guantoni solo al 93’ sulla parabola di Fusco mentre Pinna nella ripresa avrebbe salvato su Ottobre e Fragiello. Sorrento padrone per 90’, anche in dieci. Autoritario, deciso, determinato, solo poco profondo: avesse avuto un bomber avrebbe potuto mettere nei guai i granata. Provenza ha dato una lezione, di gioco e di stile. Ha glissato su alcune decisioni arbitrali, ha augurato ai granata buona fortuna. Che la Salernitana si tiene stretta. Durerà?