E Trapani si consola con la “sua” vittoria «All’Arechi coi tifosi»

Il patron della Paganese: «Si gioca in condizioni “normali” Pochi i nostri sostenitori. Dalla squadra m’aspetto tanto»

PAGANI. Sarà anomalo e con poco fascino per tanti aspetti, questo derby numero 15 della storia tra Salernitana e Paganese. Eppure, il presidente Trapani ha cercato con le istituzioni di renderlo almeno più normale, battendosi per averlo a porte aperte: «Sono soddisfatto che un derby torni a giocarsi innanzitutto nella sede naturale e con le due tifoserie. Sono stato consultato più volte dalle istituzioni per dare un’indicazione di massima sull’afflusso della tifoseria azzurrostellata, che però non sarà presente in massa all’Arechi. Il problema - dichiara Trapani - è l’unione di più fattori che ha raffreddato l’entusiasmo sul lato paganese: per prima cosa i gruppi organizzati non sono tesserati e dall’inizio mi hanno confermato la loro assenza, poi ci abbiamo messo del nostro, come squadra con questi risultati pessimi. Insomma saranno in pochi, non so quantificarli, al seguito».

Un dato che stride con l’entusiasmo trascinante di Trapani: «Da tifoso posso capire l’amarezza dei nostri sostenitori. Noi proponiamo uno spettacolo che finora è stato pessimo e ne siamo consapevoli. Al di là dello “zoccolo duro”, capisco chi sta disertando lo stadio e non avverta l’interesse per questa partita. Ma dobbiamo essere noi bravi a far venire la gente allo stadio e se non ci riusciamo è solo colpa nostra»,

Trapani, da dieci anni in sella alla società azzurrostellata, all’Arechi si attende una risposta soprattutto dalla squadra. «Nonostante tutto, voglio una prova d’orgoglio anche se in tante gare i ragazzi hanno giocato lottando e non siamo mai stati surclassati. Alla fine, però, contano i risultati e quelli ci danno tremendamente torto. Sinceramente - continua il patron- non mi sarei mai aspettato una tale delusione dal punto di vista ddei risultati. Quando parlavo di nono posto ci credevo davvero. Peccato». La Paganese, dunque, dovrà vendere cara la pelle all’Arechi. «Noi non abbiamo nulla da perdere: è la Salernitana che deve stravincere sulla carta questa partita. Ma nel calcio tutto può succedere: contro la Nocerina eravamo favoriti poi avete visto tutti come è finita».

Peppe Nocera

©RIPRODUZIONE RISERVATA