L’INTERVENTO DELL’AIC

E Tommasi “difende” il capitano

«Non è stato ingiurioso e non è stato lui a provocare gli incidenti»

SALERNO. «Bisogna fare una riflessione sulla responsabilità attribuita al comportamento di un giocatore: e noi come Assocalciatori la faremo»: è questo il commento del presidente Aic, Damiano Tommasi, alle sei giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo di Lega Pro a Francesco Montervino, per l’esultanza con “insulti e sputi ai tifosi avversari”, secondo quanto scrive il giudice nelle sue motivazioni, da cui sarebbero nati incidenti tra le tifoserie dell’Aversa e della Salernitana. «Un conto è la valutazione sul comportamento del giocatore - spiega Tommasi - e non c’è dubbio che dobbiamo lavorare sulla responsabilità in campo dei nostri associati. Però mi fanno riflettere le motivazioni, il fatto che il gesto di Montervino sia additato come miccia degli incidenti. Dove cominciano e dove finiscono le responsabilità di un giocatore?». Tommasi fa notare che il clima allo stadio di Aversa era già surriscaldato, come testimonia anche la sentenza (multa all’Aversa per sputi dei tifosi ai giocatori della Salernitana nel riscaldamento pre-gara); sottolinea che le immagini video indicherebbero che il comportamento di Montervino «non appare così ingiurioso» come sottolineato nella sentenza e che «l’esultanza è rivolta alla tribuna centrale dove c’erano sostenitori di tutte e due le squadre, non verso la curva avversaria». Infine si fa una domanda: «Se gli incidenti fossero continuati fuori, che peso si sarebbe dato al gesto di Montervino? Ripeto: sulla responsabilità dei calciatori stiamo lavorando e dobbiamo lavorare ancora. Ma va aperta una riflessione: fin dove arriva quella responsabilità?».