E i giocatori volevano scusarsi coi tifosi

Ma l’incontro è stato “vietato”. Presentato il dg Lettieri. Agovino duro con Schina

CAVA DE’ TIRRENI. Dopo il 2-2 con la Puteolana i calciatori della Cavese - chi ancora con la tenuta da gioco, chi in accappatoio - sono usciti tutti dagli spogliatoi con l’intenzione di andare verso le cancellate dello stadio dove speravano di trovare ancora dei tifosi (forse una richiesta di chiarimento, o un’iniziativa dei giocatori stessi), ma gli stessi giocatori sarebbero stati sconsigliati dagli steward che si sarebbero consultati precedentemente con un funzionario della questura per evitare problemi di ordine pubblico. Insomma, i giocatori stessi sono apparsi rammaricati per primi dall’aver buttato la vittoria nel secondo tempo.

Spazio anche alla presentazione del nuovo direttore generale della Cavese, Simone Lettieri, ex dirigente del Treviso in B. Il suo compito sarà soprattutto dirigenziale: «La società mi ha chiesto un aiuto per alcune cose sotto l’aspetto organizzativo e calcistico. Se devo parlare adesso di apporto, non è che uno possa fare i miracoli, ma cercheremo di far stare meglio i giocatori: siamo carenti in alcune cose, lo sappiamo, ma se i giocatori sono più sereni danno di più e i risultati possono arrivare. La partita? Nel primo tempo potevamo segnare anche di più, ma i nostri avversari poi hanno messo in campo quello che avevano, fame di risultati, e siamo andati in difficoltà».

Rabbia e delusione sul volto dell’allenatore Agovino, che ha visto una prestazione bifronte dei suoi: quasi perfetti nel primo tempo, poco concentrati nel secondo. «Probabilmente nel primo tempo ci è mancato il cinismo, anche se avevamo giocato bene. Poi nel secondo tempo forse ci siamo adagiati letteralmente sugli allori. Cosa ho detto al nostro portiere? Ho detto che per fare questo ci vuole una persona più viva, più presente, ci vuole la passione per il lavoro. E' un classe 1996, ma evidentemente ha poco mestiere. Bisogna fare delle scelte, alle volte prendo applausi, alle volte fischi... Comunque bisogna crescere e bisogna farlo in fretta». (o. s.)