SALERNITANA

Dia o non Dia, viva la fede e giù le mani dai granata

Calciatori, mister e chiacchieroni passano. La passione è immutata da 104 anni

Per i tifosi è sempre la Salernitana, ovunque e con chiunque. Nulla cambia con o senza Dia e Sousa oppure, guardando al passato, Ederson e Nicola o Fabiani e Sabatini oppure Lotito e Mezzaroma. Potere di una passione capace di sgorgare come zampillo d’acqua dalla fonte pure nei periodi di secca in cui è più facile-conveniente abbeverarsi altrove che aspettare la fine della siccità. Signori tutti, l’amore per i colori granata è questo. Descritto in 104 anni di storia da eventi sportivi e non più o meno fortunati, ma saldo. Un tesoretto da non disperdere, considerati i sacrifici di diverse generazioni. Anche economici: sia dei patron succedutisi - alcuni finiti pure in disgrazia per gli investimenti effettuati - che dei singoli sostenitori puntuali al botteghino togliendo, dalle lire agli euro per il costo del biglietto di accesso allo stadio, qualcosa a se stessi o alle famiglie. Sempre e spesso con confronti accesi, un tempo in piazza Casalbore all’ombra dello stadio Donato Vestuti ed ora più sui social, tra i fervidi credenti nel patron o nel ds oppure nel calciatore di turno.

 

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