SALERNITANA

Di Napoli cerca l'acutoA Bergamo non ha mai segnato

Tanti precedenti e anche gol decisivi all'Albinoleffe del bomber granata con la maglia del Messina, ma sempre nello stadio di casa 

Basterebbe un pari, pure un brodino, per trasformare la gara del bivio in un’autostrada a due corsie per altri novanta minuti. Contro l’Albinoleffe si riparte dal califfo-Di Napoli. Da solo, è assai probabile, perché Turienzo è rimasto in naftalina anche ieri e non ha presenziato alla partitella a scopo precauzionale. Il califfo di una volta - le statistiche durano per sempre - appendeva al suo scalpo Atalanta e Albinoleffe con la stessa facilità con le quali segnava alla big di A, nel massimo del fulgore. Al campo "Azzurri d’Italia", però, Di Napoli cadetto non ha lasciato il graffio. Dicono che basterebbe un pari per riporre la mannaia nel cassetto. Chiedere, allora, a Di Napoli come si esce indenni. Lui l’ha già fatto due volte, in B.
Col Messina, 2-2 a fine ottobre 2003 affrontando gli orobici e 0-0 a dicembre dello stesso anno, affrontando l’Albinoleffe. Quello era l’anno delle bergamasche, del Messina ed anche della Salernitana in B. Di Napoli giustiziò due volte ma non nella valle. Lo fece sullo Stretto, col Messina padrone di casa. Sul web spopolano filmati a bizzeffe. Per esempio un video di Arturino giovane che fredda i nerazzurri di Bergamo in B ma in Sicilia al 15’ del primo tempo, battendo la punizione che tutti aspettavano battesse Parisi. Il terzino era una valida alternativa, il goleador non solo su palla inattiva. E’ questo il guaio alla Salernitana. Al califfo e totem granata non c’è tanta alternativa quest’anno, anche se è appesantito, anche se tira la carretta da tempo, anche se si tiene spesso in zona off side e non perché giochi alla Inzaghi. La Salernitana di Castori oggi ha lui, lui e basta. Le statistiche, tanto care anche all’attaccante, dicono che è pur sempre lui il capoclassifica della squadra. Un po’ con zampata (Pisa, Grosseto), un po’ di rigore (Sassuolo, Rimini), un po’ di tape-in col Treviso, costruito da Giampà. Fu proprio Giampà a procurarsi con l’Albinoleffe, ma in casa peloritana il rigore che diede il via alla goleada a maggio 2004. Il Messina volava verso la A e Di Napoli quel giorno firmò il quarto gol. Era il 17esimo personale, 4 anni fa senza rigori. Chiuse a 19, chiuse con un record personale poi migliorato alla Salernitana. E’ passata tanta acqua. Di Napoli cerca l’acuto contro una squadra che ha già battuto ma mai bastonato in trasferta. Sarebbe bello cominciare ora per dare una mano a tutti. E poi novembre è anche un mese che gli dice bene, da sempre. In A e in B, è il mese di maggiore prolificità. Sta rispettando la media perché ha timbrato già il cartellino a Treviso e con l’Empoli. Peccato che le fiammate abbiano prodotto un solo punto. E’ lecito e beneagurante attendersi un graffio anche domani: novembre è il mese dei gol e non solo delle braccia larghe, tante volte mostrate in segno di scoramento. Intorno a lui Castori costruirà la Salernitana che deve dargli punti e futuro. Medita di schierare un terzetto dietro il califfo: due brevilinei, Ciarcià e Giampà, più Scarpa, a patto che il riposo precauzionale di ieri, dopo la botta subita al ginocchio mercoledì, sia precauzionale e non una spia di malessere. Tricarico e Kyriazis da cerniera.
Pasquale Tallarino