«Di Carlo–Sannino, che bel duello»

Claudio Onofri gioca la partita: Donnarumma è importante, guai a cederlo

SALERNO. La sua voce entrerà anche quest’anno nelle case degli italiani. Claudio Onofri, ex giocatore ed allenatore, è ora opinionista e comincerà la sua nuova stagione proprio dal Picco per Spezia-Salernitana.

Che gara si aspetta?

«Non semplice per la Salernitana così come non lo sarà per lo Spezia. I liguri si sono consolidati come realtà di primo livello grazie agli investimenti giganteschi del patron Volpi. Hanno perso Catellani, Situm e Calaiò ma con la gente che continuano a ritrovarsi in rosa il livello resta molto alto. Può essere decisivo il fattore campo: la gente va allo stadio e si fa pure sentire molto. Ma Di Carlo non è alle prime armi e sa perfettamente che la Salernitana gli darà filo da torcere».

La sua griglia di partenza?

«Torneo equilibrato. Carpi e Frosinone tenteranno di rialzarsi; il Verona è più avanti rispetto alle altre. Poi c’è il Bari: Stellone ha accettato un compito arduo ma avrà avuto garanzie».

La Salernitana sembra costruita per un torneo diverso rispetto all’anno scorso: condivide?

«Non è per piaggeria ma Salerno ha una piazza che è tra le più importanti in B. Chiaro, bisognerà vedere se la rosa può essere considerata all’altezza. Ma Sannino in questa categoria riesce a dare personalità, un’impronta di gioco ben definita. È una gran cosa che innalza il valore di ogni singolo. C’è Rosina che può fare ancora la differenza, poi con quella coppia d’attacco che ha dimostrato di saper fare grandi cose, la Salernitana può essere davvero la sorpresa di questa stagione. Bisognerà però sistemare la difesa: l’anno scorso è stata farraginosa, poco concreta».

Se partisse Donnarumma?

«No, così cambierebbero tantissimo le cose. Sono due anni che va in doppia cifra, è un giocatore pazzesco. Mi piacciono tantissimo le capacità d’inserimento, la sua eventuale partenza inciderebbe. Anche perché se con Sannino si sistemano i meccanismi difensivi, in quel catino che è l’Arechi se difendi bene e poi butti la palla avanti con quei due in area gli avversari devono fare attenzione».

Paolo Giordano

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