ATLETICA

Derkach salta verso le Olimpiadi: la triplista paganese vola a Tokyo

La saltatrice ha rischiato la grande beffa: un centimetro non gli aveva fatto ottenere la qualificazione: poi l’exploit e la grande festa

Titolo tricolore, quarta “misura” italiana di sempre e biglietto in tasca per Tokyo. Domenica da sogno per Dariya Derkach , atleta di origine ucraina ma paganese d’adozione, capace di centrare un salto triplo da 14,47. La triplista arrivata da ragazzina insieme alla famiglia nella città di Sant’Alfonso de’ Liguori, cresciuta nella storica Atletica Vis Nova di Salerno, si è infatti laureata campionessa d’Italia agli assoluti di Rovereto, titolo centrato per la quarta volta dalla 28enne in forza all’Aeronautica Militare. Trionfo che le ha soprattutto consentito di ottenere il pass per le imminenti Olimpiadi. Era di fatto l’ultima chance concreta per partecipare alla manifestazione a Cinque Cerchi, desiderio ribadito anche da un ciondolo rappresentante il simbolo per eccellenza della competizione sportiva più importante al mondo stretto intorno al collo, in virtù di un ranking che non l’avrebbe premiata.

La Derkach, infatti, si era solamente avvicinata una settimana fa a Rieti allo misura minima di qualificazione, mancando il pass per appena un centimetro (14,31 il risultato centrato nel Lazio a fronte del 14,32 indicato come requisito). Anche un soffio di vento di troppo sembrava voler mettere i bastoni tra le ruote all’atleta che da diverso tempo si allena a Formia, spesso in compagnia del suo amato cane Cesare, ma dopo i primi due salti è stato il terzo ingresso in pedana a segnare la svolta. Un volo di 14 metri e 47 centimetri (vento + 0,5), che supera di 15 centimetri il minimo richiesto per entrare di diritto tra le partecipanti di Tokyo 2020, ma soprattutto un modo per archiviare definitivamente alcuni anni non particolarmente fortunati e felici, segnati anche da qualche passaggio a vuoto dovuto soprattutto da problemi fisici. E invece a Rovereto ne è uscita fuori una prestazione da campionessa assoluta, che vale anche il quarto miglior risultato di sempre per quanto riguarda i colori azzurri, con la paganese dietro solo a campionesse del calibro di Magdelin Martinez (15,03), Simona La Mantia (14,69) e Fiona May (14,65).

A metà gara, con il titolo italiano e il pass in tasca, la bionda triplista ha così smesso di saltare, ché nemmeno un ranking non favorevole poteva negarle l'Olimpiade. Sarà la seconda volta per Dariya Derkach che prese parte anche ai Giochi di Rio De Janeiro del 2016, sfiorando peraltro la finale. Da Rovereto, invece, parte la sua rivincita, sperando di trovare finalmente quella continuità mancata nelle ultime stagioni, anche per cause di forza maggiore. «Sono riuscita a recuperare quel centimetro che mi mancava, ed è arrivato nel momento giusto », ha raccontato subito dopo il titolo con il sorriso delle migliori occasioni. «Era dal 2018 che non riuscivo a toccare quota 14 metri. Ho cambiato un po’ di cose, a livello tecnico, di preparazione, mi sento finalmente tornata sui miei standard consueti. Credo e spero di poter crescere ancora ».

(ste.mas.)