«Denilson fa la differenza ora però deve svegliarsi»

Claudio Ferrarese è il doppio ex ma con il debole per la squadra granata «Bisogna assolutamente salvarsi: il nuovo allenatore troverà la strada giusta»

SALERNO. Senza la radiazione sarebbe stata forse tutta un’altra storia. Claudio Ferrarese lasciò la Salernitana dopo solo una stagione per i problemi che portarono all’esclusione dalla B nonostante la salvezza sul campo. Proveniva proprio dalla Ternana, dopo non riuscì a sbloccarsi. A Salerno però - già alla seconda partita - timbrò il cartellino proprio contro la sua ex squadra: «Fu incredibile, in 40 presenze a Terni non segnai, poi con la Salernitana feci anche un bel gol che valse il pari sul finale. Non la presero benissimo i tifosi avversari, anche perché nel campionato precedente sfiorammo una A che sembrava quasi in tasca».

Alla Salernitana poi che successe?

«Fu un anno importante sotto il punto di vista personale, tutti sanno poi come andò a finire. Mi è dispiaciuto tantissimo, di certo non sarei andato via così in fretta da una piazza importante e calorosa come Salerno. Forse avrei avuto la possibilità anche d’indossare la fascia da capitano».

Gatto, Oikonomidis e Gabionetta: tre esterni per due posti. Lei chi lascerebbe fuori?

«Questo non lo so, ma di sicuro terrei sempre Gabionetta in campo. È il più forte dei tre lì davanti, è un giocatore che in B può tranquillamente fare la differenza. È partito forte, poi si è un po’ perso ma ha qualità incredibili che potrebbero tranquillamente farlo giocare in A. Mi auguro che torni presto a prendersi la Salernitana sulle spalle e chissà, dopo averla aiutata a salvare, l’anno prossimo continui a confermarsi con i granata ma a lottare per obiettivi diversi».

Menichini sembra essere orientato al 3-5-2 e quindi più copertura, giusto andare a Terni così?

«Penso che giocatori con determinate caratteristiche debbano sempre esserci in mezzo al campo. Io Gabionetta se è in forma non lo riuscirei mai a lasciare fuori. Ma Menichini non è scemo, tenerlo fuori è difficile - certo - ma è un allenatore preparato e sono sicuro che farà la scelta migliore».

Furlan e Belloni si avvicinano alle caratteristiche degli esterni granata. Chi fa più paura dei due?

«Sono due giovani, interessanti, ma non dobbiamo avere paura di nessuno dei due. E dico “dobbiamo” perché io mi sento salernitano dentro, ho fatto un solo anno a Salerno ma ho dei ricordi fantastici di città e tifosi. È stato un trampolino di lancio importante che mi ha poi permesso di tornare a giocare in A».

L’annata in cui giocò a Salerno fu l’ultima di Breda da calciatore. Che ricordi ha del tecnico della Ternana?

«Ho ricordi fantastici ed eccezionali di Breda. Ho sempre avuto uno splendido rapporto con lui, è da sempre stato un capitano vero. Non mi stupisce di vederlo lavorare così bene sulle panchine, era un allenatore già in mezzo al campo».

Farà il tifo per una delle due squadre?

«Per la Salernitana: spero riesca a vincere fuori casa».

Cosa manca ai granata per raggiungere la salvezza?

«Dispiace vedere la squadra in questa situazione, ma sicuramente non c’è stata la giusta serenità fino a questo momento. La squadra c’è, vanno ricompattati i ranghi e soprattutto bisogna maturare in fretta. La Salernitana prende troppi cartellini, non si può giocare sempre in 10. C’è qualcosa che non va, bisogna guardarsi in faccia e chiarire certi aspetti. Menichini riuscirà a curare benissimo anche questo aspetto e faccio un in bocca al lupo a lui e a tutta la squadra».