De Sanctis all’attacco «Il Napoli ora deve ottenere il massimo»

Il portiere: «In casa del Chievo dobbiamo tornare a vincere Ma basta critiche al gruppo ed insinuazioni su Cavani»

NAPOLI. Un portiere all’attacco. Morgan De Sanctis non ci sta e archivia il periodo difficile del Napoli. Ma senza fare drammi. Il portierone analizza la situazione: «Dal punto di vista delle prestazioni - ha spiegato in una lunga intervista a radio Marte - siamo in ripresa. Contro Udinese e Juventus l’abbiamo dimostrato. Con la stessa onestà dico che non siamo stati all’altezza contro la Sampdoria. Ovviamente non siamo riusciti a vincere, quindi la Juve ha un vantaggio di sei punti che poi in realtà sono sette perché i bianconeri sono favoriti negli scontri diretti. Sappiamo che la sfida con il Chievo sarà decisiva. è il momento più importante del campionato, bisogna accelerare. Le prossime sei partite diranno esattamente quale sarà la nostra dimensione. Sicuramente dobbiamo avere un ritmo da primato per evitare brutte sorprese considerando che il Milan è un avversario difficile ed è una delle formazioni più in forma del campionato».

La seconda piazza, comunque, è un risultato di prestigio. De Sanctis getta alle ortiche le tante critiche. «Le ritengo pretestuose e senza una motivazione reale. Vorrei ricordare che siamo una società giovane composta da tre grandi blocchi. Abbiamo un grande presidente che investe ma che fa rispettare i conti, un allenatore importante con uno staff tecnico all’altezza e un gruppo con personalità trascinato da tre fenomeni. Siamo già in alto e non capisco tutti i mugugni per un risultato che sarebbe straordinario». Il portiere ne ha anche per il pubblico: «Sicuramente sappiamo che è l’arma in più a nostra disposizione, ma noi speriamo che i 60mila possano sostenerci sempre fino al termine della partita». L’atteggiamento contro la Samp non è piaciuto a De Sanctis: «Avrei preferito un sostegno costante piuttosto che i fischi dopo 10 secondi perché non riuscivamo a sbloccare il risultato». De Sanctis difende se stesso («Mi sento sicuro dei miei mezzi, mi sento tra i migliori in Italia e in Europa nelle uscite») ma anche Cavani. «Sul Matador se ne dicono tante. Ho sentito dire che non segna perché si sacrifica per i compagni. Questa è una follia pura dal punto di vista dialettico. Posso dire che Edi è straordinario e nell’ultimo periodo l’ho apprezzato ancora di più perché si mette a disposizione dei compagni anche fuori dal campo. Lavezzi era così: sono contento che stia facendo bene a Parigi. Noi, però,abbiamo alternative. Insigne sarà un futuro campione, Pandev sta tornando ai suoi livelli e lo vedrete».

Pasquale Tina

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