De Iesu non “apre” i derby «Dipende da tifosi e club»

Il questore: «A Nocera e Pagani stadi a rischio, valuteremo le soluzioni migliori Non vogliamo chiacchiere ma impegni concreti. Spero di essere sconfessato...»

SALERNO. «Sui derby in presenza di pubblico, le previsioni sono a tinte fosche ma faccio un “voto”, un appello alle tifoserie. Il mio sogno è aprire gli stadi: rinnovatevi, riappacificatevi, sconfessatemi». Così il questore di Salerno De Iesu ha commentato la composizione dei gironi di Lega Pro e la presenza di partite col bollino rosso nel raggruppamento meridionale.

Questore, lei le ha definite partite impossibili?

«Era una frase-provocazione. Significa partite ad elevatissimo rischio ordine pubblico, con pericolo incidenti. I profili di rischio ci sono: oggettivi e documentati. Basterà ricordare che il 5 agosto dell’anno scorso, a Nocera in Coppa Italia, nonostante le porte chiuse, la sfida alla Paganese terminò con feriti tra polizia e carabinieri, 14 arresti, 30 Daspo».

Dunque porte aperte neppure per sogno?

«Non è così. Non ci sono preconcetti. Se prenderemo atto della propensione dei tifosi a godersi lo spettacolo e basta, se dimostreranno rinnovamento, cambio di rotta, cultura e mentalità mettendo da parte ataviche rivalità, non avremo alcuna preclusione a far giocare in pubblico. Siamo i tutori dell’ordine: monitoreremo fino alla fine, perché dobbiamo assicurare serenità alle comunità e alle famiglie che vengono allo stadio mettendole al riparo da scontri, accoltellamenti, ferimenti e cose peggiori. Al bando il romanticismo, vogliamo passi concreti da parte di tifoserie e società: devono garantirci coi fatti e non a chiacchiere che giocare col pubblico sugli spalti si può».

Che fine ha fatto il protocollo d’intesa sui derby a porte aperte?

«Dovete chiederlo alla Lega».

Ci risponde che dobbiamo chiederlo a voi?

«C’è stata l’indisponibilità di una delle tre squadre a firmare il protocollo. O firmano tutti o il protocollo non ha senso. E’ vero pure che sarebbe stato più opportuno incontrarsi dopo la costituzione dei gironi. Adesso riteniamo cogente, d’attualità riproporre l’incontro promosso dal dg di Lega Pro Ghirelli per sensibilizzare le coscienze. Noi sosteniamo, siamo pronti a radunare sindaci, commissari, società. Occhio, però. Il protagonista, sebbene non firmatario, è il tifoso, cui tocca impegnarsi ad incontrare istituzioni e “colleghi” di tifoserie opposte. Si va nelle scuole, si prepara il supporter al derby. Le rivalità sono accese, antiche e radicate però vogliamo dare apertura di credito. Faremo un’attività di analisi rigorosa, senza pregiudizi. Osserviamo, poi decidiamo».

Già avvertito il Viminale?

«Il flusso informativo istituzionale già c’è».

C’è una scala di pericolosità dei derby?

«In cima, Nocerina-Paganese e ritorno, poi le sfide nell’Agro contro la Salernitana. Incide pure l’ubicazione degli stadi, nel centro cittadino. A Nocera i paganesi vanno a piedi e viceversa: difficile separare, distinguere, incanalare. A Salerno è diverso: lo stadio decentrato, ampia ricettività e parcheggi. Il Comune sta installando telecamere nei tornelli, poi le serpentine agli ingressi. Adotteremo misure adeguate, dall’inizio del campionato, perché non si ripetano più aggressioni agli ausiliari del traffico come successo domenica scorsa».

Il precedente di Salernitana-Paganese?

«Dovrei parlare anche di una stazione ferroviaria devastata nel ’99 a Nocera, complici gli attriti coi salernitani. All’Arechi coi paganesi ci furono incidenti nei distinti con famiglie al seguito. Piazzando tutti in curva Nord, però, il rischio sarebbe diminuito».

Pasquale Tallarino

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