DILETTANTI

De Cesare: «Protocollo per l’Eccellenza»

Il mister del Castel San Giorgio: «Noi come la D». Lanzione (Angri): «Siamo aziende». Landi (Faiano): «C’è chi vive di calcio»

Ripartire o non ripartire. È questo il dilemma che attanaglia da mesi ormai il calcio dilettantistico, alle prese da circa un anno con l’emergenza Coronavirus che ha sconquassato piani e programmi sia della Federazione che della società. «Occorre chiarezza», è il grido lanciato dal presidente dell’Us Angri 1927, Armando Lanzione . «I vertici nazionali e regionali devono capire che noi siamo delle aziende sportive, con strutture, staff e tesserati alle nostre dipendenze oltre che una miriade di costi aggiuntivi. Non possiamo rimanere nel limbo in attesa degli eventi. Bisogna dare certezze o in un senso o nell’altro. Se si riparte saremo felicissimi di farlo, altrimenti possiamo concentrarci e programmare già la prossima stagione».

Il cavallino rampante non ha ancora disputato una sola partita nel campionato di Eccellenza, frenato dal Covid che ha spaventato e non poco lo spogliatoio grigiorosso. «Sono stati giorni difficili ma ne siamo usciti bene - dice il patron - . Inoltre siamo vicini ai nostri tesserati anche durante la sosta. Fa specie vedere che diverse società di serie A abbiano posticipati i pagamenti mentre noi abbiamo rispettato gli accordi presi con i calciatori ». Nutre speranze in un nuovo avvio del campionato anche Ciro De Cesare , allenatore del Castel San Giorgio: «Dobbiamo ripartire, sarebbe un messaggio straordinario di speranza in questa maledetta lotta contro il virus. Ci sono anche tante ragioni che spingono per la ripresa delle attività, su tutte quelle economiche. Da allenatore mi interfaccio ogni giorno con i miei ragazzi, condividendo anche le loro paure. In Eccellenza ci sono tanti giocatori che grazie al calcio riescono a portare i soldi a casa e sostenere le proprie famiglie.

Proprio per loro va fatto un sacrificio». Sul tavolo si discute anche del possibile protocollo, per De Cesare attuabile come in serie D anche in Eccellenza: «Credo possa essere replicato anche nel nostro campionato. La speranza è avere presto il via libera per ritornare ad allenarci. In 20-25 giorni si potrebbe avere una condizione accettabile per ritornare a giocare. Ovviamente andranno riviste tante cose per evitare infortuni, così come sarà fondamentale il sacrificio dei calciatori fuori dal campo per cercare di limitare quanto più possibile il pericolo legato al Covid-19». Sul vento di ottimismo soffia anche Giuseppe Landi , direttore sportivo del Faiano: «Vogliamo vendicare i tanti sacrifici fatti in questi mesi. Ci hanno privato della magia di una passione che per tanti è vitale. In queste settimane abbiamo aiutato i nostri calciatori, onorando gli impegni presi ad inizio stagione e soprattutto facendo grandi sacrifici pur di essere al fianco dei nostri tesserati. In tanti sono stati aiutati dallo Stato, sempre grazie alla nostra supervisione, offrendo aiuto e vicinanza nella compilazione delle domande. Con altri invece che non avevano questa possibilità siamo scesi in campo. Ci sono tanti ragazzi che vivono di calcio, che avevano e hanno ancora bisogno di aiuto. Ripartenza del campionato? Speriamo di sì, sarebbe importante oltre che un segnale chiaro. Credo che il protocollo stilato dalla serie D possa essere accessibile anche per un campionato importante come quello dell’Eccellenza ».

Di opinione diversa invece Giulio Ferrentino , direttore generale dell’Alfaterna, che consiglia di rinviare ogni discorso al prossimo settembre, cristallizzando i campionati attuali: «Non c’è necessità di ripartire per forza e sfidare un’emergenza sanitaria che ci attanaglia ormai da un anno. Bisogna guardare in faccia la realtà: siamo dei dilettanti, con tanti calciatori che hanno altre priorità, a partire dalla salute. Sarebbe possibile affrontare un campionato tutto di mercoledì? E se poi capiteranno nuovi rinvii come ci si comporterà? Pertanto l’ideale sarebbe rinviare tutto a quando la situazione ci permetterà di ritornare in campo in massima sicurezza, senza modificare i format attuali dei campionati».

Sabato Romeo