Da Fava a Girardi croce e delizia della Paganese

L’esperto bomber sempre a secco, il compagno a quota 5 «Ma il gol non è un problema, presto mi sbloccherò»

PAGANI. Girardi e Fava sono le due facce dell’attacco della Paganese. Dall’inizio del campionato entrambi si sono alternati nel ruolo di prima punta. Il gioco delle coppie per le prime sei giornate ha visto partire, dall’inizio, Fava e Orlando, protagonisti della passata stagione: il primo è stato autore di 8 reti, più una nella finale playoff con il Chieti ed una serie di assist per il più giovane compagno di reparto arrivato a quota 16 in campionato, oltre alla doppietta messa a segno nella semifinale playoff contro il Lamezia.

Grassadonia dalla prima giornata ha dato fiducia a Fava. Poi, è arrivato il momento di Girardi, acquistato in estate dal Taranto, che sostituì Fava nella trasferta di Avellino, dove piazzò il gol del pareggio contro i lupi, oltre ad una gomitata a Fabbro che gli costò due turni di squalifica. Con l’infortunio successivo di Orlando entrò in scena Tortori, schierato prima da esterno e poi da punta al fianco di Girardi. La giostra delle punte domenica s’è fermata invece su loro due: Fava e Girardi, che sono l’antitesi, in questo momento nella classifica dei marcatori: il primo con la casella ancora vuota, immeritatamente e sfortunatamente; il secondo, invece, segna con regolarità ed è a quota cinque.

Anche domenica la storia s’è ripetuta: nelle prime dodici giornate, l’ex attaccante di Udinese, Treviso e Salernitana, ha avuto a portata di testa, minimo una palla gol, facendo esaltare però sia Fumagalli, portiere dell’Avellino, che Layeni del Prato al 90’, oltre a Sepe del Pisa, senza dimenticare i pali sfiorati per questione di centimetri nelle gare con Sorrento, Catanzaro e Gubbio, sino ad arrivare alla rovesciata acrobatica del difensore Contessa dell’Andria che domenica ha salvato sulla linea il suo delizioso pallonetto, sull’uscita del portiere Rossi.

In due anni alla Paganese Fava, ha sempre manifestato - da grande professionista qual è più il grande altruismo per i compagni che l’egoismo insito dell’attaccante. «In tanti anni di carriera devo ammettere che è la prima volta che mi capita di trovare sulla strada del gol tanti ostacoli. Non mi era mai successo di esaltare i riflessi di tanti portieri. Spero di sbloccarmi al più presto, anche perché è un peccato per la grossa mole di gioco che facciamo sprecare tante occasioni. Un attaccante vive per il gol, ma mi conoscete, io non me ne son fatto mai un problema: prima o poi il gol arriverà, ne sono sicuro».

Peppe Nocera

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