Da Arzano all’Arzanese, la svolta in quattro mesi

All’andata rocambolesco pari raggiunto dopo il doppio svantaggio: era la prima del nuovo corso

SALERNO. Dall’Arzanese all’Arzanese: un girone dopo, è una vita fa per la Salernitana. Proprio a Mugnano, alla quarta giornata di campionato, (ri)cominciò l’avventura di Perrone sulla panchina dalla quale si era scollato in estate. «Perché c’erano stati dissidi interni e non volevamo far torto a nessuno», spiegò la proprietà. Un girone fa, sull’angusto campo dell’Arzanese, i tifosi alzarono gli occhi al cielo due volte: la prima, per seguire l’elicottero di Lotito che atterrava nei pressi dell’impianto di gara; la seconda, perché l’Arzanese si era portata avanti due volte e i fantasmi ricominciavano a volteggiare.

Poi Gustavo aprì un varco. Spalancò praterie proprio per un giocatore che oggi sarà il grande assente, dopo una settimana di veleni, accuse, maxi squalifica e Daspo: Montervino accorciò le distanze in quel derby che pareva segnato. Così la Salernitana si accese e la profezia di Perrone («pure a Pescina mi richiamarono alla quarta giornata: ripartimmo da una partita in trasferta, contro una squadra che finisce in “ese”, la Scafatese, e alla fine vincemmo il campionato») si materializzò in campo. Fecero tutto i due attuali bomber della Salernitana, Guazzo e Ginestra. Il primo, all’epoca dell’insediamento di Perrone, non era ancora cecchino: Galderisi l’aveva confinato in panchina.

Nelle retrovie. Proprio lui, invece, riuscì a tuffarsi a pelo d’erba per indirizzare all’angolo basso un cross in avvitamento di Ginestra. Perrone, quel giorno di una vita fa, schizzò come un ultras dalla panchina e corse ad abbracciare non Guazzo ma l’autore del cross-perla. Oggi li rimetterà entrambi in campo, perché dai cecchini (21 gol in due; Guazzo 5 gol di fila in casa) non si può prescindere. Dall’Arzanese all’Arzanese: «Ero ottimista ma sinceramente non mi sarei aspettato un’esplosione del genere», ha detto Perrone. Affronterà un collega che da queste parti è di casa. Rogazzo fu acquistato nell’anno della serie A dalla Salernitana ma l’esperienza durò pochissimo e non fece mai apparizione ufficiale. Ha fatto una breve apparizione da calciatore in D a Pagani e ha giocato due anni con la Cavese. Prima dell’Arzanese, da trainer, ha guidato la Primavera della Nocerina ma a febbraio fu sollevato dall’incarico.