Cuoghi si gioca il futuro contro il Messina con un nuovo modulo

PAGANI. Stefano Cuoghi per la sfida con il Messina - allenato dall’ex tecnico azzurrostellato Gianluca Grassadonia, che non se la passa meglio del collega, dopo lo 0-5 rimediato al San Filippo dal Matera - è pronto a modificare l’assetto tattico. In soffitta finirà, invece, il 3-5-2. Per adesso quel progetto tecnico è fallito e Cuoghi - anche se con un pizzico di ritardo - deve necessariamente. come ha ammesso nel dopo gara con la Casertana, cambiare assetto tattico: 4-3-3.. I problemi da risolvere non sono pochi e non sarà facile venirne a capo in soli tre giorni: troppi gol subiti (sei in quattro gare), mentre pochi sono quelli realizzati (solo due). Gli esterni Vinci ed Armenise sono troppo lenti e forse non hanno le caratteristiche o non sono in forma per essere padroni di quel ruolo: meglio utilizzarli come marcatori classici in una difesa a quattro.

Altre elemento di valutazione è l’opportunità di avere a centrocampo un elemento di spessore, nonostante le buone impressioni offerte da Baccolo e Gai. Non convince, nonostante le diverse vedute di Cuoghi, il ruolo affidato ad Herrera: l’ex avellinese ha giocato esterno e l’ha fatto bene negli anni passati, mentre a Pagani nel tridente di centrocampo sembra quasi ingabbiato ed impossibilitato ad esprime il suo potenziale. Stesso discorso per Deli.

Ma ill problema dei problemi è l’attacco: assodato l’errore in fase di mercato di assortimento del quintetto di attaccanti (tutti elementi, chi per caratteristiche e chi per curriculum, poco avvezzi alla rete) ora bisogna fare di necessità virtù. Indispensabile, inosmma, il passaggio al 4-3-3, per esaltare gente come Herrera, Deli, Caccavallo come esterni nel tridente offensivo. La speranza è che contro il Messina, domani sera la squadra azzurrostellata faccia ritrovare il sorriso ai tifosi, guadagni i primi tre punti della stagione e salvi la panchina di Cuoghi.

Peppe Nocera

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