LA PANCHINA

Crisi Salernitana: Colantuono riflette, Bollini è pronto

Il tecnico pensa alle dimissioni, in pole il suo predecessore

SALERNO - Colantuono ha radunato la squadra nello spogliatoio, ha pensato alle dimissioni ma ha taciuto: il silenzio stampa è andato avanti. L’allenatore di Anzio sfoglia la margherita sul suo futuro in casa Salernitana dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, deciso anche a un gesto clamoroso come le dimissioni per dimostrare l’attaccamento alle sorti del club e della squadra guidata in panchina dallo scorso dicembre. A confermarlo anche i suoi più stretti collaboratori che attendono pure loro una decisione. Colantuono è desideroso di portare a termine la sua missione a Salerno. Ma avrebbe avvertito anche la sfiducia nei suoi riguardi dopo il filotto di risultati negativi e prestazioni non convincenti. Il club, però, per il momento non intederebbe assumere alcuna decisione. Pur tenendo in caldo Bollini, condottiero nella prima parte di stagione dell’ippocampo. Hanno, invece, parlato, anzi urlato i tifosi della Salernitana: dopo 90’ di sostegno ad oltranza, la civile contestazione è “esplosa” a fine partita. Il pubblico dei Distinti, in tribuna e soprattutto della Curva Sud ha bersagliato il co-patron Lotito, assente: lo ha invitato a mollare la Salernitana e ha cantato «Salerno non è la Lazio». Nel mirino degli ultras sono finiti anche Colantuono, invitato ad andare via, ed i calciatori, alcuni dei quali (Zito e Sprocati) hanno indossato la maglietta granata senza l’ippocampo. Se ne sono accorti i supporter ed hanno rimproverato alla società anche questa dimenticanza. Dopo aver spronato i granata al fischio d’inizio con vernice nera su striscione bianco, “Fuori le palle”, la torcida ha bollato sconfitta e prestazione con un inequivocabile «Vergognatevi». In 400, assiepati sotto la tribuna centrale, hanno destinato alla squadra un supplemento di sferzante contestazione, durata circa mezz’ora. Fabiani non c’era, il co-patron Mezzaroma aveva lasciato lo stadio in anticipo. Mentre il telefono di Bollini era costantemente occupato, ieri sera alle ore 23 gongolava D’Aversa, il tecnico del Parma: «Non pensavo di vincere con facilità a Salerno e infatti non è stata una passeggiata. Abbiamo trovato una squadra in difficoltà e noi forse ne siamo usciti. Abbiamo legittimato alla ripresa, fallendo quattro, cinque palle gol».

Afn/Pasquale Tallarino