Corapi e Garufo guidano la rimonta della Nocerina

I due ex comprimari decisivi nel nuovo assetto tattico Hanno garantito il cambio di marcia ai rossoneri

NOCERA INFERIORE. Quelli che cambiano: posizione, mansione, compito. A seconda del modulo o delle necessità, assicurando sempre il massimo in corsa, applicazione, voglia di sudare. Un calabrese ed un siciliano, due che piacciono tantissimi ad Auteri: Ciccio Corapi e Desiderio Garufo.

Per loro Nocera è una conquista ma non è un punto d’arrivo. Loro due, infatti, arrivati non si sentiranno mai. La motivazione è il pane quotidiano che mangiano, senza mai saziarsi del tutto. Corapi era arrivato per fare il rincalzo di centrocampo, per Bruno e De Liguori, visto che in carriera ha spesso giocato da esterno offensivo. La sindrome “sinistra” di quest’anno l’ha trasformato in esterno mancino di centrocampo nel 3-4-3: Rizza sempre fuori, Sabatino mai dentro, Giuliatto pervenuto in ritardo e fattosi già male in allenamento. Allora Corapi ha fatto il soldatino alla Di Livio, esercitandosi fuori ruolo pur di tenersi un posto da titolare, spesso soffrendo, uscendo però sempre a testa alta dal campo. Il passaggio al 4-3-3 gli ha ridato fiato, corda, voglia ulteriore: è diventato interno di centrocampo, gioca e non siede alla destra di Bruno mentre all’altro fianco del capitano c’è De Liguori. Il rendimento è cresciuto, gli effetti positivi pure. E quando c’è necessità, avanza tranquillamente sulla linea dei trequartisti, con l’incarico aggiuntivo di andare a battere sempre e comunque punizioni e corner.

Garufo è uno come lui, tanta gavetta prima e tanta voglia di correre rimasta intatta. Lui era stato preso per fare il nuovo Scalise o il nuovo Laverone, cioè l’esterno destro di centrocampo, quello che spinge e rincula, propone e varia. Ma la sindrome “sinistra” ha coinvolto pure lui. Quando è passato al 4-3-3, Auteri gli ha chiesto il sacrificio: fare l’esterno basso sul lato mancino del campo. Le richieste sono Desiderio, a volte più dei sogni al plurale. Il siciliano ha detto di sì, d’altra parte pure a Taranto si era sacrificato rispondendo a domanda simile. Non è la sua fascia ma fila via veloce, come un treno che sceglie di non effettuare fermate, chiudendo la corsa col cross preciso o con l’incursione da tiro. A destra rende meglio, ovvio. Ma in questa fase serve dal lato, quello rimasto scoperto fin dall’estate. Come se non bastasse, attendendo Togni per gennaio, Auteri in allenamento lo prova pure a centrocampo, per la precisione come controfigura di Corapi. Insomma i due si assomigliano, in altezza ma in propensione a fare di tutto e di più: Ciccio e Desiderio, sempre pronti a dire di sì.

Marco Mattiello

©RIPRODUZIONE RISERVATA