«Conte? Il Napoli porge l’altra guancia»

De Laurentiis replica alle dichiarazioni del tecnico bianconero, non è deluso dopo il ko e lancia altri messaggi sullo stadio

NAPOLI. De Laurentiis maestro di integrazione e cultura sportiva. Quindici minuti di intervento per il presidente del Napoli nel corso del convegno “Cittadinanza sportiva” al Maschio Angioino, volto a sensibilizzare istituzioni e federazioni sportive ad agevolare l’inserimento sportivo dei giovani di famiglia straniera nati in Italia. «L’Italia è un paese giovane, abbiamo 150 anni di vita, ma quanti ne dovranno ancora passare perché davvero si passi dalle parole ai fatti?», si chiede De Laurentiis. «A chiacchiere siamo tutti contrari al razzismo, ma se dobbiamo dedicare un convegno ad un tema come questo, vuol dire invece che siamo ancora indietro. I cori di discriminazione territoriale? Ci rido sopra, perché sono un dissacrante. A Torino, ma anche in altre città, ho visto migliaia di persone insultare un intero popolo ed inneggiare al Vesuvio perché si decida a inghiottire tutte le malefatte della nostra città. E allora? Lo ritengo uno sfottò. Del resto anche noi ne potremmo raccontare tante sugli altri: ci sarebbe da scrivere un saggio sugli striscioni dei napoletani a Verona, quindi questi cori li prendo come un incitamento per Napoli a risvegliarsi, a dare il meglio, ad uscire da una condizione particolare in cui versa da centinaia di anni». Ma espressioni maleducate e offensive non andrebbero vietate, o comunque sanzionate a dovere? «Vogliamo considerare questi cori o certi striscioni un cancro della società? Bah. Dobbiamo estirparli con le leggi? Bah. Sono provvedimenti come la cittadinanza sportiva a favorire l’integrazione vera, autentica. È da queste cose che dobbiamo ripartire». Ed anche dalla legge sugli stadi, in corso di approvazione da parte del Governo: «La aspettiamo tutti con interesse, ma una volta approvata non è che dal giorno successivo possiamo pensare di realizzare un San Paolo nuovo. Il discorso dello stadio del futuro va affrontato con calma». Tematiche e problemi affrontati da De Laurentiis nel pomeriggio in un incontro privato organizzato in Comune coi membri della Commissione Grandi Impianti Sportivi. Inevitabile qualche accenno alla disfatta di Torino: «Deluso io? E perché? Se dovessi essere deluso, allora gli altri che dovrebbero fare? Bisogna essere capaci di resettare tutto, come si fa a parlare di ridimensionamento. Ormai sono passate oltre 48 ore dalla gara, non ricordo nemmeno più come è andata». Difficile dimenticare le stoccate di Conte nel pre e nel post gara: «Conte ha detto che se il Napoli non vince lo scudetto è come se avesse fatto nulla? Dichiarazioni come questa - spiega De Laurentiis - fanno parte del calcio. Porgiamo l’altra guancia». Nessun perdono per chi ha devastato il territorio campano. De Laurentiis si fa promotore di una class action sulla Terra dei Fuochi: «Caro Luigi - chiede al sindaco De Magistris - quale azione state mettendo in atto tu e Caldoro sull’inquinamento dei suoli in Campania? Ci vuole una class action, bisognerebbe chiedere centomila miliardi di risarcimento all’Ue per averne almeno cento. E dovremmo partecipare anche noi cittadini».

Pasquale Tina