SALERNITANA

Con l'Ascoli sarà sfida salvezza

Mutti analizza la partita del Partenio e pensa per sabato prossimo a uno schieramento più offensivo

Rinfrancata dal punticino strappato all’Avellino nel derby, la Salernitana si fionda in una settimana delicata, che porta alla sfida con l’Ascoli. E’ inutile girarci intorno: è un anticipo di spareggio salvezza, da vincere a tutti i costi. Mutti ad Avellino l’ha presentata così: «Dobbiamo vivere una settimana di serenità. Affrontiamo una formazione rinfrancata dalla vittoria con l’Empoli. Queste partite si preparano partendo dall’atteggiamento mentale. Pensiamo positivo, stiamo tutti tranquilli». Eppure lui non s’è seduto un minuto al "Partenio". L’hanno messo sulle spine i continui svarioni difensivi che coinvolgono terzini - in particolare Marchese - e il portiere, un disastro nelle uscite. «C’è tanto da lavorare». A Mutti gliel’avevano detto e sabato l’ha ribadito. Aggiungendo un lungo respiro che mette in evidenza i lavori in corso.
Ma anche il desiderio di mascherare gli orrori per altri 90’, i più importanti, prima del mercato. «Non è il caso di riflettere adesso su quali e quanti innesti bisognerà apportare». La lista l’ha già compilata. «Non sarà inevasa, perché - spiegò Lombardi anteponendo le operazioni in uscita a quelle in entrata per il solito discorso sui bilanci e sulla partita invisibile - vogliamo acquistare dopo aver ascoltato prima la volontà del mister».
Mutti ha provato imbarazzo per gli sbandamenti della retroguardia che soffre maledettamente le incursioni dei calciatori di passo - l’Avellino aveva Koman, Ciotola e Pepe - ed i traversoni, anche le palle inattive, quelle all’apparenza innocue. «Capisco che Pellicori è un saltatore ma addirittura beccare gol su fallo laterale...», così Mutti.
Da oggi penserà ad una Salernitana più offensiva. Stavolta si gioca all’Arechi:bisogna colpire l’Ascoli e fare il primo passo. C’è un brutto cliente da domare. Pareva agli sgoccioli, dilaniato da una crisi tecnica e invece Franco Colomba, ex di turno, ha saputo ricompattare il gruppo intorno ad una vittoria striminzita e roboante nello stesso tempo, contro l’Empoli. Non sarà una partita facile per la Salernitana di fine 2008, squadra che mostra impacci pure in attacco, dove manca come il pane Fava e si fatica a buttarla dentro. «Sappiamo chi siamo, conosciamo i nostri limiti ma non è tutto da buttare».
Mutti è andato via da Avellino confidando di spingere verso questo esercizio di ottimismo anche la squadra, in fase di preparazione. Recupera Peccarisi, dovrà valutarlo alla luce di un ballottaggio con Kyriazis che pareva non aprirsi proprio (appannaggio del greco) prima di Avellino ma che forse merita attenzione in vista dell’Ascoli, non solo perché Kyriazis ha sofferto un po’ da centrale in Irpinia ma soprattutto per quanto Ambrogioni non riesce a garantire. Mutti s’è anche reso conto che ad Avellino Russo abbia dovuto non solo domare gli avversari ma in qualche modo "marcare" anche Marchese, che ha imboccato da tempo il tunnel e non sa uscirne.
Potrebbe essere la settimana di Scarpa oppure di Ciarcià con Giampà a sinistra. Di sicuro è la settimana di uno spareggio anticipato. All’Arechi, qualche anno fa, Palladino e Zaniolo stesero l’Ascoli davanti ad un fiume di gente, grazie anche al biglietto simbolico. Fu la strenna della Salernitana Sport: con Gregucci battè l’Ascoli e si salvò sul campo, prima della scure sui debiti e l’esclusione. L’Ascoli, ora come allora, è di nuovo la rivale. La Salernitana chiede sostegno ma lo zoccolo duro fin qui è da minimo storico. Non sarebbe il caso che il club facesse il primo passo fissando prezzi popolari?
Pasquale Tallarino