L’ESPERTO/ANTONIO CAPONE

«Coda è bomber da serie A e la squadra è in crescita»

SALERNO. Antonio Capone e Massimo Coda: tanto diversi per il modo di giocare eppure accomunati dalla capacità di trascinare la Salernitana. L’esordio a 18 anni in maglia granata per Capone,...

SALERNO. Antonio Capone e Massimo Coda: tanto diversi per il modo di giocare eppure accomunati dalla capacità di trascinare la Salernitana. L’esordio a 18 anni in maglia granata per Capone, salernitano doc. L’esplosione arrivata con leggero ritardo per Massimo Coda, leader indiscusso di un reparto che da due anni s’è caricato sulle spalle. «Può capitare, ne ricordo tanti altri di attaccanti che si sono imposti tardi. Ma la categoria ormai la conosce bene, i gol li garantisce, c’è da sperare bene».

A Frosinone ha raggiunto quota 7 gol. Può superare i 17 dell’anno scorso?

Secondo me sì. Ci vorrà anche un po’ di fortuna, ma è uno che in area ormai sbaglia pochissime volte e quando lo fa bisogna accettarlo, perché capita a tutti. Ma va supportato dall’intera squadra, serve un certo tipo di gioco che lo possa favorire. Le sue caratteristiche ormai lo conosciamo e sappiamo tutti quanto sa essere pericoloso negli ultimi metri. Ma pure lontano dalla porta avversaria è migliorato molto rispetto alla scorsa stagione. Per fortuna quest’anno c’è Vitale che mette delle palle al bacio ed anche Coda ne può beneficiare.

Dove deve migliorare?

Non ha una grande sensibilità nei piedi, manca un po’ nel dribbling ma è anche la struttura fisica che determina queste piccole mancanze.

Quali le sue migliori doti?

Sa essere micidiale negli ultimi venti metri. Poi di testa riesce a farsi sempre valere.

S’è presentato alla serie A col Parma, poi l’infortunio l’ha bloccato. È un campionato in cui potrebbe starci?

Il calcio di oggi non è più come quello di una volta. Tolte le prime della classe non è che ci siano grandissimi attaccanti di livello mondiale, anzi. Si somigliano un po’ tutti, non vedo gente che sia chissà quanto più forte di Coda. E dunque perché no, certo che anche lui potrebbe giocare in serie A.

Con Donnarumma vicino cosa cambia per Coda?

I gol li ha segnati anche con Donnarumma al suo fianco, non è questione di uomini o di moduli. È partito un po’ in sordina, speriamo si sia sbloccato definitivamente.

Può convivere e giocare assieme a Rosina e Donnarumma?

Potrebbe farlo. Però s’è già visto che si prendono tanti gol. Col Vicenza addirittura dagli sviluppi di un fallo laterale, col Frosinone ancora da un corner. E in questi casi l’allenatore non c’entra nulla, è questione di concentrazione. Si gioca ormai in 40 metri. Attaccanti e centrocampisti devono essere i primi a rientrare perchè se uno solo di loro non lo fa, a risentirne è l’intera squadra. Non deve essere facile metterli assieme tutti e tre. Ma con gente come Busellato, Odjer ed Improta, che sono calciatori di carattere, grinta e di corsa, magari si riesce pure a farli convivere.

Il successo sul Frosinone può rilanciare la Salernitana?

Bisogna sempre restare con i piedi per terra. Forse la squadra non era ancora pronta mentalmente. E poi a Salerno non è mai facile fare calcio: è una piazza esigente, lo è stata anche con me. Con Sannino c’erano idee poco chiare anche in merito agli attaccanti. Ovvio che con questa vittoria non si può già parlare di play off: però c’è da avere fiducia, si sono intravisti miglioramenti nella manovra. La squadra è viva e se l’è giocata. Si può ancora migliorare, speriamo che questo successo sia un segnale positivo per il futuro.

Paolo Giordano

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