SERIE B

Cittadella-Salernitana, le probabili formazioni

Ventura schiera una squadra offensiva per cercare l’impresa su un campo sempre amaro

SALERNO - Una scossa, una svolta, un segnale di vitalità e coraggio. È quel che cerca la Salernitana che alle tre del pomeriggio bussa a casa d’un Cittadella per l’ennesima volta partito senza ambizioni né clamori, e come al solito lì, al tavolo delle grandi. In silenzio stampa ufficialmente per i torti arbitrali (evidenti) subiti nelle ultime settimane, anche se Ventura all’incontro tra Aia e allenatori ha parlato dei fischietti di B elogiandone pure i progressi fatti rispetto al passato, i granata arrivano al Tombolato dopo aver cercato nei giorni scorsi compattezza e serenità, tra cena di squadra e goliardia al karaoke, anche se è risaputo che, al di là d’apprezzabili tentativi, la ricerca dell’armonia senza risultati sia operazione complessa, forse improbabile. Deve darsi una mossa la Salernitana che da sette giornate viaggia a una media da retrocessione, dopo aver avuto invece un passo da serie A nelle prime sette gare di campionato. Qual è il vero volto dei granata? Se lo chiedono tutti, per primo Ventura, pronto stavolta a cambiare qualcosa per provare a correggere una formazione apparsa non in grado di ribellarsi al destino toccatole in quest’autunno nero. E così oggi il cavalluccio marino proporrà, se gli indizi della vigilia saranno confermati, una squadra a trazione anteriore. Sì, perché anche se il sistema di gioco resta il 3-5-2, gli interpreti scelti dovrebbero garantire più spinta. Sulle fasce, per esempio. Lombardi è in un buon momento di forma, sabato scorso ha trovato anche il gol, insomma sulla destra è diventato intoccabile. Così che Cicerelli, esterno inamovibile dell’avvio sprint, verrà dirottato sulla corsia mancina, per cercare spunto, corsa, imprevedibilità. Finirà così in panchina Lopez, mentre resterà lì nel mezzo, a fare un po’ la mezzala sinistra e un altro po’ - all’occorrenza - il fantasista, ci sarà Kiyine. A raccontarla tutta, il marocchino è protagonista d’uno dei due ballottaggi nella testa di Ventura, l’allenatore che l’ha (ri)voluto a Salerno dopo averlo allenato al Chievo. Proprio in nome di quella comune esperienza, Kiyine dedicò al “suo” mister il gol segnato contro i clivensi, attaccando la società veronese rea d’aver maltrattato il trainer ligure. Tra i due c’è stima, complicità, però l’ex ct della Nazionale azzurra, che a Pisa andò pure in panchina con il berrettino personalizzato - SF 13 - del fedelissimo Sofian, non può attendere in eterno una prestazione soddisfacente che manca da troppo tempo. Soprattutto perché in lista d’attesa c’è Maistro. L’azzurrino dell’Under 21 spinge, ha fame d’una chance dal 1’ ma parte in lieve svantaggio, perché al momento le altre due maglie per il centrocampo ce le hanno appiccicate addosso Di Tacchio e Akpo Akpro. Entrambi inattaccabili, anche se il polacco Dziczek è tornato tra i convocati (a casa invece Odjer e Cerci).

L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI