Serie B

Cittadella-Salernitana, la sfida dei contrasti granata

La società di Lotito e Mezzaroma ha speso tanto e arranca in classifica,il club veneto con pochi spiccioli è la rivelazione della cadetteria

SALERNO. Salernitana e Cittadella sono i due opposti che non si attraggono: i granata con l’ippocampo sul petto annaspano in campo ma vincono la classifica del budget (quasi 6 milioni di euro e sono in buona compagnia), quelli del Veneto, invece, volano in B ma dietro la scrivania usano il bilancino. Per evitare di sforare e tenersi dentro i 2,5 milioni di euro per l’allestimento della squadra, i dirigenti veneti si sono affidati pure a un promotore finanziario, cioè all’allenatore Roberto Venturato. Non è una battuta: prima di vivere da protagonista la favola della promozione dalla C, Venturato aveva intrapreso un’altra attività per combattere la crisi e i due anni di disoccupazione che avevano fatto seguito ai playoff persi con la Cremonese.

A Salerno, nonostante i 75.368 spettatori fatti registrare in 6 gare casalinghe, Lotito chiama a raccolta la gente. E cosa dovrebbe dire il Cittadella? Dopo aver battuto tutti i record di disaffezione popolare nella sfida al Bari del 2002 (51 spettatori sugli spalti, ma quella volta giocava in trasferta) al Tombolato deve accontentarsi di una media di 2.689 spettatori. La partita col “pienone” è stata col Brescia: in 3.680 per spingere la squadra di casa alla sesta vittoria consecutiva – poi steccata – nelle prime 6 giornate di campionato. Il minimo storico, invece, con la Ternana: 2120 persone, roba da trasferta dei tempi d’oro, per la Salernitana.

Come si fa a svettare in B stando dentro paletti precisi dettati dal budget, dal portafoglio dell’investitore e dalla carenza di introiti provenienti dal botteghino? Si sfrutta innanzitutto il serbatoio del settore giovanile. A Salerno è il pallino del co-patron Marco Mezzaroma ma rischia di restare teoria. Quelli del Cittadella, invece, hanno messo tutto in pratica. Nella squadra rivelazione della B, ci sono 4 giocatori che l’anno scorso hanno vinto il campionato Berretti. Non aggregati e utilizzati solo negli allenamenti ma elementi di prima squadra a tutti gli effetti, insomma hanno fatto il salto. Si tratta di Giulio Fasolo, 17 anni, Luca Maniero, 18 anni, Giacomo Caccin, 19 anni, Marco Varnier, 18 anni. Maniero ha anche debuttato: 7’ nella sfida alla Ternana. Settore giovanile, scouting (un’intuizione della dirigenza ha riportato in Italia Lucas Chiaretti che s’era smarrito nella serie B brasiliana) ma anche investimenti, contratti.

Pure in questo caso, gli opposti non si attraggono: la Salernitana ha preso Alessandro Rosina, 32 anni, e gli ha fatto firmare un quadriennale da 300mila euro netti a stagione; il Cittadella ha preso Andrea Arrighini, 26 anni, e gli ha fatto firmare un quadriennale come quello di Avellino, 120mila euro. Ronaldo Pompeu, il regista che fa fatica a trovare posto, costa tanto quanto Schiavi, cioè 500mila euro lordi a stagione. Il Cittadella a centrocampo ha Iori. Sarà stagionato (l’unico, 34 anni, come Pascali) ma è un faro vero e ha fatto una scelta di vita tornando da Pisa. Settore giovanile, scouting ma anche ossatura base riconfermata. La Salernitana ha perso un centrale mancino, Empereur, e due ali, Nalini e Gatto. Il Cittadella? Contro il Latina, ha schierato otto undicesimi dello scorso anno (la Salernitana 5 col Pisa): Alfonso in porta, Salvi, Scaglia e Benedetti in difesa, Iori e Chiaretti a centrocampo, Schenetti a sostegno di Litteri in attacco.

Pasquale Tallarino

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