Claudio Lotito

SERIE B

Ciclone Lotito: "Salernitana, sei da play-off"

Il co-patron si gode il magic moment: "Se troviamo continuità, ci divertiremo..."

SALERNO - «Ma la conclusione di Minala, voi l’avete vista? Quel gol è un colpo da biliardo. E l’ha fatto un centrocampista. Dalla stessa posizione Higuain s’è fatto parare il tiro da Strakosha». Provateci voi, denigratori dei paragoni irriverenti, a fermare il fiume in piena Claudio Lotito, che straripa al tramonto d’un fine settimana da dio (del pallone), tra il colpaccio della Lazio allo Juventus Stadium e il blitz della Salernitana nel derby di Avellino. Il settimo cielo è “piano basso” a sentir l’umore del multi-patron dopo aver - ipse dixit - «scritto una pagina di storia» per il calcio all’ombra del Castello d’Arechi.

Eppure, presidente, a un tratto nessuno ci sperava più.

«Nessuno chi? Io c’ho sempre creduto. Anzi, non ho pensato neanche per un attimo di perdere la partita».

Anche dopo il 2-0 dell’Avellino?

«Certo. Perché questa Salernitana ha carattere da vendere, non s’arrende mai. Non è mica la prima rimonta».

Però stavolta è finita con il sorpasso.

«La squadra ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, ha finalmente trovato autostima, fiducia nei propri mezzi. Qualcuno mi guarda male quando dico che questo gruppo, in serie B, può giocare alla pari con chiunque. E “chiunque” vuol dire pure chi sta in vetta alla classifica. Il derby ne è stata la dimostrazione».

Insomma, vede la svolta?

«Vedo il valore dell’organico che abbiamo costruito. Ci sono calciatori di grandissima qualità, se trovano anche la continuità di rendimento che fino a questo punto è mancata, beh, allora possiamo divertirci».

E per “divertimento” cosa intende?

«Tener testa a qualsiasi avversario ».

Si tiene vago. Usciamo dal generico: la Salernitana può valere i playoff?

«Se ripete la prestazione fatta nel secondo tempo ad Avellino, perché no… È chiaro che poter battere chiunque vuol dire anche avere i mezzi per puntare in alto. Ma ovviamente tutto va dimostrato sul campo».

Già, perché in campo i granata alternano fiammate straordinarie a momenti di smarrimento.

«È un discorso psicologico, di consapevolezza nelle proprie potenzialità. E poi anche di uomini. Quando Bollini ha cambiato qualcosa la partita è cambiata».

È entrato Rosina. Contento del suo ritorno?

«Ha giocato bene. C’è solo un problema: quando arriva sotto porta deve tirare e far gol».

Un po’ come fa Sprocati.

«Si sta esprimendo su ottimi livelli. Gol e assist. Un elemento importante, in cui abbiamo creduto».

E adesso?

«Bisogna andare avanti. Con lo stesso furore agonistico, con l’umiltà e con la “fame” che ci hanno portato a questo successo storico. Da quanti anni la Salernitana non vinceva il derby in trasferta?».

Un bel po’, 23 per l’esattezza.

«Ecco, con me s’è vinto di nuovo. Spero riporti entusiasmo».

Ce n’è, visto che dopo il match del Partenio la squadra è stata accolta al Volpe tra due ali di folla.

«Benissimo. E nel prossimo turno arriva il Frosinone. Vorrei vedere tanto pubblico all’Arechi ».

Beh, non che il sostegno, sia in casa che in trasferta, finora sia mancato.

«Lo so, ma io non parlo di chi è sempre presente, che continuerò a ringraziare. Mi riferisco a coloro che allo stadio non vengono. Se la Salernitana sente calore, affetto, responsabilità, è come se giocasse in dodici».

È l’appello di Lotito per sabato?

«È un invito alla compattezza: crediamoci tutt’insieme. La tifoseria in primis. La nostra stagione non finisce con un derby vinto».