Ciak Salernitana, si cambia

Torrente cestina il 4-3-3: Gabionetta trequartista dietro Donnarumma-Coda

SALERNO. Quattro gol in 95’ giocati, spezzoni che però hanno completato il puzzle: la dolce condanna di Vincenzo Torrente si chiama Alfredo Donnarumma, la tessera mancante è il bomber che ha regalato punti alla Salernitana e puntellato una panchina traballante, nel momento più difficile e delicato, per la squadra e per l’allenatore. Nelle ultime tre apparizioni - perchè di apparizioni si tratta (25’ a Bari, 25’ col Novara e 45’ a Latina) - è andato a bersaglio con una media davvero impressionante: una rete ogni 23 minuti. Uno scempio tenerlo fuori, un delitto non profittare del suo istinto da spietato finalizzatore. Scelta ai limiti dell’autolesionismo, ben oltre il “tafazzismo” più spinto: la Salernitana non può fare a meno di questo Donnarumma, a costo di cambiare modulo, a costo di mandare in soffitta un assetto provato per due mesi in estate e ora abiurato.

È la dolce condanna di Torrente che l’aveva lasciato esterno a Gubbio e cinque anni dopo l’ha ritrovato implacabile centravanti. Pensieri e programmi saltati, da resettare, riavviare, riprogrammare. «Alfredo in questo momento non può stare fuori, sta troppo bene e lo dimostra segnando con continuità. Tocca a me trovare il modo di impiegarlo insieme a Coda perchè anche Massimo stramerita di giocare», ha detto a caldo a Latina, senza nemmeno che gli arrivasse la domandina a tema, «mister, ma come si fa a non far giocare uno così?». Spontaneo. Coerente sì, integralista no. Torrente ha anticipato tutti, disegnando un orizzonte diverso. Con la Pro Vercelli sarà una Salernitana diversa. Nell’assetto innanzitutto, negli uomini magari. Sarà «un modulo nel quale Massimo ed Alfredo possano coesistere, sarà il miglior sistema di gioco possibile ed utile per la Salernitana», ha sottolineato il tecnico mentre cestinava il 4-3-3. Basterebbe rivedere al video-tape i gol al Francioni per capirlo: per Donnarumma, Coda è l’acqua e l’ossigeno. Due sponde e due reti. «Ho giocato con Alfredo a Teramo, è il mio socio: ha un istinto del gol innato. E ho giocato con Massimo in Slovenia: io esterno nel tridente e lui centravanti. Per me Coda e Donnarumma si completano e si integrano», ha detto Lapadula nel corso di una trasmissione tv a Sportitalia. L’assist del capocannoniere della B si aggiunge ai “consigli” arrivati al tecnico nel corso delle ultime settimane. In attesa di riavere pure Eusepi (da oggi dovrebbe nel gruppo ma ci vorrà tempo perchè entri in condizione), venerdì all’Arechi contro la Pro Vercelli che gioca col 4-3-3, in avanti toccherà al duo Coda-Donnarumma. Uno di fianco all’altro, magari uno a far sponde per l’altro. Dentro quale modulo? Anche a Bari Torrente cambiò modulo: passò al 4-4-2, usò il 3-4-1-2 e per un periodo andò col trequartista davanti a tre centrocampisti. La soluzione coi tre centrali dietro è improponibile vista le penuria di materia (tutti in infermeria), restano il 4-4-2 con Troianiello e Gabionetta ai lati ma in questo caso si brucerebbero risorse per la gara in corso. Gabionetta , talento da recuperare e demansionare, trequartista stretto tra le linee, e magari Pestrin da schermo tra difesa e mediana, con Odjer e Bovo (o Moro ma attenzione a Sciaudone che pare in ripresa) ai lati: che si riparta così?

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