LA STORIA

Chef Violante, da Pagani alle Olimpiadi

Il 59enne liguorino ha preparato i pasti per i campioni azzurri dell’atletica leggera che hanno dominato i Giochi di Tokyo

Pagani ha brillato anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Oltre alla partecipazione dell’atleta Dariya Derkach, alla 32esima edizione dei Giochi di Tokyo la città di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ha avuto altri protagonisti. Non ha gareggiato, ma Alfonso Violante è stato fondamentale per le vittorie degli azzurri. Originario di Pagani, il 52enne è stato lo chef ufficiale del gruppo dell’atletica leggera. Si è occupato della preparazione dei pasti agli atleti che hanno regalato tante emozioni, permettendo all’Italia di ottenere un medagliere da record. Violante ha cucinato, con l’amore e con la passione che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro, i pasti agli atleti della squadra, formata da Marcell Jacobs, oro olimpico anche nei 100 metri piani, Lorenzo Patta, Eseosa Fausto Desalu e Filippo Tortu, che ha segnato un traguardo storico per l'Italia guadagnando l’oro nella staffetta 4×100 metri battendo per un centesimo l’Inghilterra. Nella lista degli atleti che hanno assaggiato le prelibatezze dello chef paganese c’è anche Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto. L’avventura di Violante in Giappone, però, non termina qui. Il 59enne, infatti, resterà a Tokyo come chef degli atleti delle Paralimpiadi in programma dal 24 agosto al 5 settembre prossimi.

Violante è allievo del docente paganese Giuseppe Angrisani, conosciuto da tutti come Geppino e amico di infanzia del padre di Violante, Gerardo. Ad ereditare la passione per i fornelli e a seguire le orme del 59enne, ora in Giappone, è il figlio 19enne Lorenzo. Lo chef, fratello del consigliere comunale paganese Vincenzo, si è diplomato all’istituto alberghiero di Salerno e dal 9 maggio 1994 ha iniziato a lavorare al Centro di preparazione olimpica “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa, nella zona nord di Roma. Finita l’avventura olimpiaca di Tokyo, Alfonso continuerà, come sempre, a lavorare nella struttura del Coni, preparando pietanze prelibate agli atleti italiani che si allenano a livello agonistico presso gli impianti sportivi all’aperto e al coperto dell’area verde dei Parioli che si estende su una superficie di 25 ettari. Il suo amore e la sua passione per la cucina, insieme alla sua bravura, l’hanno portato a diventare lo chef degli atleti italiani dell’atletica leggera in questi indimenticabili giochi olimpici.

Un onore e un orgoglio per Pagani e non solo. Un vanto per la città, infatti, sono anche un poco sue le importanti medaglie che gli atleti dell’atletica leggera hanno portato a casa e sarà stato anche merito degli squisiti pasti, preparati in questi anni da Alfonso, che hanno dato la giusta carica ai vincitori delle medaglie e che li hanno portati sul gradino più alto del podio. A Pagani, dove torna spesso per trascorre il tempo con amici e familiari, c’è stato un motivo in più per tifare gli azzurri. Soprattutto quelli dell’atletica leggera.

Rosanna Mazzuolo
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