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Ceglia, il titolo europeo si gioca in casa

Cambiano avversario e location: il campione di San Valentino sfiderà il tunisino Khalladi a Salerno o Baronissi

Ad essere ottimisti Gianluca Ceglia si è messo in tasca mezzo titolo europeo dei pesi leggeri. Il cosfidante alla prestigiosa corona continentale, il kosovaro Edis Tatli , ha fatto sapere di non essere ancora pronto per un combattimento che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso anno e che è stato rinviato due volte per un intervento chirurgico alla spalla destra subito in seguito a un brutto infortunio. Per tutta risposta l’EBU, giustamente, lo ha dichiarato decaduto e ha cambiato l’avversario di Ceglia, nominando il tunisino Mohamed “Clay” Khalladi , meno forte di Tatli ma imprevedibile per la bagarre che sa accendere sul ring e la potenza del suo saettante destro. Per tre ragioni il cambio di avversario costituisce per il salernitano Gianluca Ceglia una piccola manna del cielo.

La prima è che, obiettivamente, Tatli ha qualcosa in più di Khalladi, essendo già stato campione europeo e avendo combattuto per il titolo mondiale WBC ; la seconda è che Ceglia avrebbe dovuto affrontare Tatli nella lontanissima Savonlinna, in Finlandia, dove il kosovaro risiede, e sarebbe andato incontro a disagi e a possibili sorprese; la terza, e non è di poco conto, è che probabilmente il match avrà luogo a Baronissi o a Salerno, località fortemente interessate ad organizzare, in primavera, il grande evento, che sarà gestito dalla BBT di Davide Buccioni , manager di Ceglia e organizzatore di grandi eventi pugilistici. Questi sono i motivi che fanno pendere la bilancia in favore del salernitano. A questo punto, però, c’è Khalladi, un tunisino che, nell’attesa di diventare italiano, negli ultimi mesi si è creata la fama di inesorabile picchiatore, stroncando le ambizioni dell’ex bicampione del mondo dei dilettanti, Domenico Valentino , e dell’imbattuto campione italiano dei superleggeri, Arblin Kabla .

I due sono finiti k.o. seguendo la sorte di Marcello Matano . Grazie a questi risultati clamorosi, Khalladi ha dimostrato di non essere il solito pugile nordafricano venuto in Italia a racimolare ingaggi facili, ma un elemento di tutto rispetto anche se ha dovuto fare in salita la prima parte della carriera incontrando, sempre in trasferta, avversari più forti e navigati di lui. Otto sconfitte e un pareggio in diciannove incontri non promettevano splendidi traguardi. Ma, dopo l’ultima battuta dì arresto subita il 16 febbraio 2019 a Koblenza contro lo svedese Anthony Yigit , che era stato due volte campione d’Europa, Khalladi ha saputo cambiare rotta. Stabilitosi a Genova, ha ritrovato la serenità necessaria a chi fa vita di ring, e ha caricato di dinamite e cattiveria il destro, trovando i colpi che hanno stroncato Matano, Valentino e Kaba, fruttandogli la corona Mediterranea IBF dei pesi welter, quella della UE pesi leggeri e la designazione di cosfidante all’europeo. Gianluca Ceglia conosce la pericolosità del prossimo avversario, ma è intelligente ed esperto e sa come vanno gestiti i picchiatori, soprattutto se non dotati di grande tecnica e di perspicacia tattica. Khalladi è uno che ha nel destro, portato all’improvviso in attacco o di incontro, un colpo devastante, ma ci cascano gli avversari disattenti o che accettano la bagarre da lui scatenata a bella posta, e Ceglia non è uno di questi.

Se, dunque, le trattative con gli sponsor andranno in porto e se Buccioni troverà l’intesa con le autorità locali, il campione di San Valentino Torio avrà la grande possibilità di giocarsi in casa la carta che ha saputo guadagnarsi grazie a una carriera costruita con i sacrifici e con passi ben misurati. È stato campione italiano ed è campione UE e ha battuto avversari solidi ed esperti. Ma ha portato avanti, contemporaneamente, anche un team, una palestra e un progetto che si sono radicati sul territorio diventando scuola di discipline sportive e di sano agonismo. Se passerà alla storia come il primo pugile salernitano a fregiarsi di un titolo europeo, Giancarlo potrà davvero diventare un esempio per tutti quei ragazzi che, alle prime difficoltà, sono soliti annegare i loro sogni nella rinunzia.