PUGILATO

Ceglia, il battant è l’erede di Limatola

Il 14 agosto l’atleta di S. Valentino Torio sfida Tatli in Finlandia per il titolo europeo

Gianluca Ceglia , il forte battant di San Valentino Torio già campione d’Italia e della Ue dei pesi leggeri, finalmente “vede” la corona europea della categoria. Il prossimo 14 agosto se la giocherà a Savonlinna, in Finlandia, con Edis Tatli e sarà l’ultimo atto di una vicenda che, comunque vada, ha danneggiato non poco il pugile salernitano, costretto a interrompere ben tre volte la preparazione in vista del match europeo, e a non disputare nemmeno un combattimento di rodaggio, che non è cosa da poco per un pugile chiamato al match più importante della sua carriera. Ne parleremo. Adesso vogliamo ricordare l’unico pugile salernitano che tentò di impadronirsi della più prestigiosa corona europea dell’Ebu dando luogo a battaglie rimaste memorabili. E’ stato il peso piuma Vincenzo Limatola, che difese ben undici volte il titolo italiano della categoria e tre volte salì sul quadrato per la sfida continentale. Era amministrato da Rocco Agostino, un uomo d’angolo che la sapeva più lunga del diavolo, ed era nelle grazie di Elio Cotena, l’organizzatore di eventi pugilistici più ammanigliato di tutti. In virtù di tali appoggi, oltrechè delle sue capacità tecnico-agonistiche, Limatola riuscì ad andare a un passo dalla grande impresa, ma purtroppo dovette accontentarsi solo di vivere le emozioni di un sogno più grande di lui e di aver dato vita a tre autentiche battaglie che consacrarono il suo coraggio e la sua caparbietà senza, però, premiare il talento che lo sorresse per ben nove anni.

Limatola, già nazionale ed eccellente dilettante forgiato da Mario Santucci , da professionista disputò, dal 1984 al 1993, 36 incontri vincendone 29, pareggiandone uno e perdendo 6 volte. Non gli difettavano la classe e la capacità di infiammare il pubblico salernitano, che era rimasto legato alle entusiasmanti, ma non sempre fortunate, battaglie del suo primo guerriero giramondo, Giorgio Pappalardo , che all’estero si faceva chiamare Kid Salerno. Limatola sostenne il suo primo incontro per l’europeo dei piuma a Silvi Marina il 24 luglio 1987 e perse… mettendo ko l’avversario, il campione d’Europa Valerio Nati . Fu un fatto unico. Andò così. Nel finalissimo della settima ripresa i due contendenti si colpirono ripetutamente anche oltre il gong (così’ pare) e il gancio sinistro dello sfidante raggiunse la mascella del campione, abbattendolo. Limatola andò a segno mandando a vuoto il gancio mancino del rivale. Il suo fu un colpo incrociato da manuale. Era il nuovo campione d’Europa! Anzi no! L’arbitro, anziché alzargli il braccio e dichiararlo vincitore per ko, lo squalificò per aver colpito l’avversario oltre il terzo minuto. Così il titolo rimase nelle mani di Nati, che, però, avrebbe dovuto essere anche lui squalificato per la stessa ragione che aveva penalizzato il salernitano. Non ci fu niente da fare. Ancora oggi Limatola giura che il suo gancio fu regolare e parla di grande beffa.

Più che mai convinto di poter realizzare l’impresa, riprovò il 16 novembre 1988. Stavolta a Salerno con la folla tutta per lui. Si nutrivano concrete speranze, ma il pupillo di Santucci incappò in una serata stortissima contro un avversario che picchiava come un ossesso e non perdonava incertezze, il belga Jean-Marc Renard . Lo sfidante rimase in piedi meno di nove minuti. Renard vinse per kot prima della fine della terza ripresa e per i salernitani fu una grandissima delusione. Molti fans lasciarono l’arena in lagrime. Vincenzo non seppe mai spiegare cosa gli fosse successo. Forse niente. Solo che Renard aveva due pugni che erano due borchie di ferro. Vincenzo rialzò la testa, infilò dieci vittorie consecutive e un pareggio con il forte Salvatore Bottiglieri e il 15 novembre 1991 eccolo ritentare. Stavolta a Nimes contro il francese Benichou , un altro terribile picchiatore che aveva appena annientato il campione d’Italia Bottiglieri. Limatola boxò con intelligenza fino al decimo round, contenendo la potenza del rivale.

Ma non resse oltre e abbandonò la lotta. Disse che gli erano saltati i fili del ragionamento e che era stato un peccato perchè, dopo il match, l’arbitro si era meravigliato della sua resa dato che sul cartellino portava l’italiano in vantaggio ai punti. Gianluca Ceglia tenta 30 anni dopo di battere le streghe che fermarono Limatola. Edis Tatli è un brutto cliente, già campione d’Europa e sfidante (perdente) al titolo mondiale. Se vogliamo, fino ad oggi ha vinto lui, prendendo tempo e costringendo il cosfidante a fare ciò che voleva il suo staff. Ma è pur vero che non sempre le ciambelle riescono col buco.