Cavese, la vendetta è firmata da CiprianiI metelliani trovano il paradiso nel recupero

L’undici di Ammazzalorso ribalta il risultato contro i rossoneri dell’ex Campilongo in un finale al cardiopalmo. Fischi per l'ex Campilongo, ora sulla panchina del Foggia

Cavese coraggio, Cavese con gli attributi. Per vincere di rincorsa quando nessuno se l’aspettava più, le serve affondare e poi risorgere dalle ceneri di una ripresa che risente ancora delle scorie (nervose) del primo tempo. Cinquantaquattro minuti per ritornare lucida, metabolizzare la tensione e non restare invischiata nel clima avvelenato. La partenza è da brividi, da corrida. E nella corrida si esalta il Foggia. E, invece, nella partita dell’anno tocca ad Ammazzalorso trovare la combinazione per disinnescare l’ordigno. Tutte azzeccate le sostituzioni. Più di tutte, l’ingresso in campo di Tarantino che ha cambiato il volto alla partita. La Cavese ha vinto perché, seppure nelle difficoltá, ha trovato l’uomo in più per un’ingenuitá di Plasmati e s’è finalmente affidata a punti di riferimento forti, sicuri: la testa di Ercolano, il coraggio di Alfano (educativo l’abbraccio finale con Campilongo che usciva dal campo imbufalito), il passo di De Giorgio, i cross di Tarantino. Lo schema che porta alla vittoria è antico assai, sa di un passato recente: fiondata per la testona rasata di Ercolano e pallone in fondo al sacco. Lo schema della vittoria riaffiora al "Lamberti" consumato dalla tensione, dai veleni, dalla vecchia ruggine. E’ troppo nervosa la Cavese. Campilongo rinuncia ad un attaccante (Mounard), schiera Biancone, esclude Esposito e trascina nella lotta D’Amico, odiato come lui, dopo il divorzio con polemiche all’alba di questo campionato. Ammazzalorso tiene in panca Tarantino e dá fiducia a Grieco. Il primo tempo della Cavese passa a fare sportellate con gli avversari che non si tirano indietro. Prima il foggiano Giordano che quasi prende a schiaffi Cipriani, poi Plasmati, che diventerà protagonista in negativo, perché lascerá Campilongo in dieci sul più bello per i pugliesi, in vantaggio contro il suo passato. Il primo tiro in porta è di Cardinale che non inquadra lo specchio. Preceduto, però, da una bella combinazione Coletti-D’Amico. Sulla strada che porta al cross poi rinviato, Nocerino stende Plasmati sulla trequarti. Il contatto è giudicato regolare, Plasmati si becca la prime delle due ammonizioni fatali. Alla ripresa arriva il gol (9’) e sembra finita, anche perché attimi prima Castelli era stato super su Ercolano. Invece dopo l’espulsione di Plasmati sarà solo Cavese: inzuccata di Ercolano (17’) per l’1-1, ancora spizzata di Ercolano fuori di poco (26’), punizione di Tarantino e prodigio di Castelli (28’). Campilongo guarda l’orologio. E’ il 47’. Doppio passo di Tarantino, parte il cross, Ercolano non ci arriva, dietro di lui è nascosto Cipriani. L’allungo, poi la corsa sotto la curva. La Cavese vince. Adesso non guarda più al passato.
Pasquale Tallarino