LA PANCHINA GRANATA

Castori lancia messaggi:"Cerco una piazza calda"

Ma in lizza resta anche Acori, mentre più debole appare ormai la candidatura di Di Costanzo. Lombardi: "Ancora pochi giorni e saprete"

Castori e Acori si palleggiano la panchina della Salernitana. Sullo sfondo resiste la candidatura del messinese Di Costanzo ma è dalla Romagna che arrivano segnali inequivocabili di abboccamenti granata. Fabiani ha già avuto mandato di procedere. C’è solo un vincolo che rallenta gli annunci ed è chiaramente legato a ragioni d’opportunità:la B non ha ancora chiuso i battenti. L’ufficialità arriverà tra 90’, da lunedì prossimo. Castori stesso, retrocesso col Cesena, in parte conferma: «Ho due anni di contratto ma ho già detto che vado via, rescissione. Quindi teoricamente potrebbe accadere qualcosa già tra una settimana, all’inizio. Dove? Non saprei».
Il marchigiano flirta. Ha aperto e chiuso un ciclo col Cesena, sigillato con parole non proprio conclilianti: «Potevo starmene qui fino al 2010 ma ho il difetto di cercare ambienti caldi, esaltanti. Voglio rigenerarmi in un ambiente nuovo, magari fresco di B». Cadetteria freschissima di conquista, a Salerno.
Castori non smentisce e non conferma: «Dopo Cesena-Piacenza ho ammesso che qualche offerta non manca. Certo, anche di B. Beh, d’altra parte qualche semino in questi anni l’ho anche gettato. La Salernitana? Può essere ci sia stato un sondaggio, magari anche attraverso terzi».
Castori oppure Acori: in Romagna dicono che è una scelta di campo, di obiettivi. Chi conosce bene entrambi: «Hanno in comune la ricerca del gioco e dell’organizzazione, il polso e le motivazioni. Però dipende dal campionato che sposa la Salernitana: Acori aspetta la serie A e resta in B solo per una cadetteria di alto vertice; Castori cerca riscatto e accetta di vincere anche con un percorso a tappe, arrivandoci negli anni». Acori che se ne sta alla finestra in attesa che passi il treno per la A, ha legato molto col preparatore atletico Chiodi e lo coinvolgerà nella sua prossima avventura, dovunque sia. Non ha mai avuto imposto il vice, anche se quest’anno a Rimini si è avvalso di Seghedini, collaborazione proficua. Castori porterebbe Riccardo Bocchini, suo vice ed ex calciatore a Lanciano e Cesena. Col preparatore Farnedi non c’è stata grande intesa: il Cesena retrocesso è anche la squadra che ha perso oltre 20 punti nel secondo tempo, cotta atleticamente. La Salernitana segue Castori, allenatore di una squadra che per ironia della sorte ha un cavalluccio sulla maglia; al mister, marchigiano di nascita, piacerebbe anche l’Ascoli (per i bianconeri sull’uscio pure Brini) che si separa da Iaconi diretto a Modena. In subordine, la candidatura del Grossetto che divorzia da Pioli. «Castori e Acori, stiamo lavorando su questi due».
Ieri l’altro non è passata inascoltata la confidenza di Lombardi ai tifosi che lo pressavano sull’inquilino della panca. «Ancora qualche giorno e saprete», ha rasserenato il presidente. Senza svolazzi: «I tifosi non vanno presi in giro. La nostra è politica dei fatti. La B è una categoria importante, lavoreremo innanzitutto per l’assestamento».
Pasquale Tallarino