SALERNITANA

Castori dà la carica"E ora torniamo a vincere"

Assente il presidente Lombardi nel giorno del ritorno dell'allenatore esonerato e richiamato al posto di Mutti

Castori s’è ripreso la Salernitana. Tornato in sella, non ha preso tempo: «Vincere adesso per cambiare passo». E’ carico, ha voglia. E la tira fuori nella presentazione-bis all’Hotel Senta Cruz, dov’era ssente il presidente Lombardi. «Avevo accettato d’esserci in estate e l’entusiasmo è lo stesso, anzi cresciuto. Adesso spero di fare subito prestazioni buone, perché il calcio ha una logica di risultato che tutti conosciamo: vincere e basta».
E’ stato al timone fino a Livorno: cosa andò storto? «Dal mio punto di vista - ha rimarcato - l’esonero fu prematuro. Accettai la decisione a malincuore ma senza polemica. Ricordo la posizione di classifica: avevamo sette squadre dietro, si era al dodicesimo posto. Ho capito, se vogliamo, anche l’importanza di questa piazza nei momenti difficili. Si vive con più passionalità e umoralità e nel caso mio si rischiava - come poi è successo - di lasciarci il posto. Ho fatto un ruolino di marcia che, se finiva in quel momento, eravamo salvi. Venivamo da quattro sconfitte ma possiamo analizzarle tutte. Se pensavo più ai fatti miei - un pareggio col Rimini e un pareggio col Parma - non andavo a casa. Volevo, invece, giocarmela anch’io la partita di Coppa col Napoli, perché c’era la vetrina ed era una questione di rispetto per la piazza. S’è deciso di giocarla al massimo e l’abbiamo fatto. Poi è andata male. Con l’Albinoleffe subimmo la seconda sconfitta dopo Rimini e già mi sembrava un provvedimento esagerato, se fosse accaduto all’epoca».
Il presente restituisce al vecchio trainer una squadra diversa. «Sicuramente migliorata - ha detto Castori - Bisogna subito partire col piede giusto, così cresciamo in classifica ed in tenuta mentale. Il mercato è aperto e si analizzerà con la società. Nel frattempo, ho valuto prendere prima coscienza del materiale che avevo a disposizione. Un attaccante, una prima punta? Vediamo. Giocando adesso con tre attaccanti, se arriva ancora qualcosa è meglio, anche per un fatto numerico. Cambia il modulo, stavolta sì col 4-3-3, perché ci sono uomini diversi: Ciaramitaro, Fatic, Iunco. Attendiamo che migliori la condizione di Fava. Conti non ne faccio, però la quota salvezza potrebbe essere a 50: prima li facciamo e meglio è. Le prossime sono partite che valgono doppio, perché sono uno scontro diretto, ma ci sono altri scontri importanti».
Si riparte dal Cittadella e all’andata cominciarono i venti di polemica. Al giro di boa, Castori ha trovato le contromisure: «In questo periodo d’esilio, ho capito che Salerno è piazza umorale. Davanti a certe sottolineature, non bisogna prendersela più di tanto».
La chiusura di Fabiani: «Castori ha pagato per colpe non proprie, anche per un fatto ambientale. Quanto a Mutti, non ha dato quanto ci si attendeva. Per me col Sassuolo una sconfitta non ci poteva stare. Perciò abbiamo deciso che era meglio arrossire ora che impallidire tutta la vita. Mi prendo le responsabilità, le somme alla fine. Dimissioni? Non ci penso proprio, anche se so che a qualcuno farebbe comodo perché avrebbe campo libero».
Pasquale Tallarino