PALLANUOTO

Carlo Sanges: «Sugli spalti a incitare la mia Rari Nantes»

Aveva già giocato in A1 con l’Acquachiara

SALERNO - Una squalifica per un contatto proibito lo riporterà sugli spalti della piscina Simone Vitale, dove da ragazzino tifava per i suoi idoli sognando un giorno di emulare le gesta degli atleti in vasca. E ora che il sogno è realtà, Carlo Sanges spera di scontare il primo dei due turni di squalifica rimediati a Firenze assistendo domani, contro Trieste, a una vittoria della “sua” Rari Nantes, la squadra del cuore nella quale è tornato dopo la breve parentesi all’Acquachiara Napoli.

Aveva già assaggiato la serie A1 in precedenza, ora che sensazioni sta provando a disputarla in casa?
Non si tratta dell’esordio per me in questa categoria, ma è come se lo fosse. Perché disputare la massima serie a casa propria ha tutto un altro sapore, per un salernitano è il massimo difendere i colori della propria città. Ho fatto di tutto per tornare qui, anche per proseguire gli studi in Economia Aziendale e ritrovare gli amici di sempre.

Già che ci siamo, si aspettava una risposta così focosa della tifoseria?
Assolutamente sì, e sarà divertente unirmi a loro e cantare per la mia squadra, sarà come riavvolgere il nastro dei ricordi. Quando ero bambino tifavo Rari, e speravo di arrivare in A2, adesso, dopo 28 anni i ragazzi del nostro settore giovanile possono sperare di arrivare al massimo livello. Il loro calore non è una novità, l’anno scorso il loro sostegno è stato di fondamentale importanza, così come in questa stagione. Poche realtà in Italia possono contare un supporto del genere.

Fino ad ora qual è il momento più intenso vissuto da Sanges in giallorosso?
Sicuramente la promozione dello scorso anno. Siamo partiti come quarta-quinta forza del campionato e siamo riusciti a ribaltare ogni pronostico, andandoci a prendere la promozione in A1 proprio a Latina, dove avevamo perso in stagione regolare. Non dico che avevamo paura, ma sicuramente c’era un po’ di tensione, e invece abbiamo vinto ai rigori, è stato fantastico anche perché io non c’ero l’anno prima, ma la promozione è sfumata per un gol subito a pochi secondi dallo scadere di gara 3, una beffa clamorosa.

Stefano Masucci

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