L'INTERVISTA

Cannella: «Nwankwo alla Salernitana sarebbe davvero perfetto»

L’ex ds dell’ippocampo ha portato il bomber dal Portogallo al Crotone «Un’ottima dote per ottenere la salvezza»

«Nwankwo Simy sarebbe l'acquisto perfetto per la Salernitana. L'ho portato in Italia dopo l'esperienza in Portogallo, e in questi anni è cresciuto davvero tanto sotto porta, poi porterebbe in dote esperienza in serie A, al momento ce n'è poca nel gruppo attuale». Parola di Giuseppe Cannella , operatore di mercato con un lunghissimo passato da direttore sportivo e diverse esperienze alla Salernitana, prima con Casillo e poi con Aliberti .

Si aspettava la promozione in serie A?

Ero convinto che la Salernitana potesse raggiungere finalmente i playoff, ma non pensavo che potesse arrivare così in alto. Il risultato è tutto frutto della caparbietà e della forza di volontà del gruppo e dell'allenatore.

Fabrizio Castori è l'uomo delle sfide impossibili?

Lo conosco molto bene, l’ho incontrato tantissime volte, ricordo nell'anno in granata con Zeman in panchina perdemmo in trasferta contro il suo Lanciano in Coppa Italia, ci dette una delle prime “scoppole” della stagione. E' un tignoso, ama il proprio lavoro, riesce a compattare il gruppo e a ottenere il massimo, come si dice a Napoli “fa uscire la polvere da sotto l'acqua”. Ricordo i derby con il mio Modena e il suo Carpi, gare sempre molto intense, merita di rimanere a Salerno ma soprattutto gli auguro di centrare la salvezza.

La salvezza può passare anche attraverso i gol di Simy?

L'ho portato io a Crotone, sarà felice se verrà a Salerno. La società calabrese un mese fa ha rifiutato una cifra importante dalla Dinamo Mosca, forse sperava di arrivare a qualcosa in più vendendolo in Italia. Vediamo...

Che tipo di giocatore è?

Affidabile. Forte fisicamente, sicuro, ha trovato anche un’ottima continuità in area di rigore, è un giocatore che può fare al caso della Salernitana. E pensare che l'ho scovato in Portogallo, lo presi da svincolato dalla B portoghese, ora è cresciuto davvero tanto, e la stagione appena conclusa con 20 gol all’attivo lo testimonia ampiamente.

Cos'altro servirà per lottare per la salvezza?

Esperienza, gente alla quale non tremano le gambe contro campioni affermati o quando si mette piede in stadi importanti. Sicuramente la compattezza, la voglia, potrebbero fare la differenza, anche perché il campionato è spezzato in due. C'è chi ambisce allo scudetto o per l'Europa, e chi alla permanenza in categoria, quello è un campionato a parte.

Lei ha operato con Casillo per diverse stagioni. Analogie e differenze con la gestione multiproprietaria di Lotito?

Altri tempi, altro calcio, ho detto in passato che da Foggia arrivavano calciatori di assoluto livello per la Salernitana. In generale credo che si doveva regolamentare meglio la situazione, se si consente di avere due squadre, poi non si può limitare la partecipazione a certi campionati. Così come ritengo che chi possa disporre di due società abbia dei vantaggi innegabili. In ogni caso mi aspetto delle novità, certo ora, le vicende societarie non aiutano. Non si può operare molto sul mercato, si punterà sul gruppo e sulla vivacità...

Dopo aver gettato le basi per l'affermazione della Salernitana negli anni '90, l'esperienza al Bologna. Proprio i felsinei saranno i primi avversari in serie A dei granata...

Sfida bella, ero molto giovane quando sono arrivato a Bologna dopo la prima esperienza a Salerno, la sento un po’ meno rispetto ad altre avventure. Sicuramente la cosa pù bella è stata la dichiarazione di Sinisa Mihajlovic, che dopo la promozione in serie A fece i complimenti alla città, alla squadra e alla tifoseria. Mi accodo al suo pensiero, sono squadre che possono solo fare bene al calcio italiano.

Stefano Masucci
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