IL GOLEADOR

Calil punge: «Abbiamo smesso di giocare...»

FOGGIA. «Sostanzialmente il risultato di parità è giusto, ma c’è rammarico per come è maturato perché non fa mai piacere subire un gol alla fine». E' lucida l'analisi di Caetano Calil, che pur...

FOGGIA. «Sostanzialmente il risultato di parità è giusto, ma c’è rammarico per come è maturato perché non fa mai piacere subire un gol alla fine». E' lucida l'analisi di Caetano Calil, che pur dispiaciuto per l'epilogo della contesa riconosce i meriti del Foggia: «La Salernitana ha disputato un buon primo tempo mentre nel secondo tempo hanno giocato meglio loro - ricorda l'attaccante - e per questo credo che l'1-1 a conti fatti ci possa anche stare. Il rammarico, però, è che ad un certo punto abbiamo smesso di giocare, ed una squadra come la nostra non può farlo». Calil prova a spiegare il concetto: «E' normale soffrire su un campo difficile e contro un avversario tosto, anche per questo nel secondo tempo mi sono sacrificato perché sapevamo che loro sarebbero ripartiti forti e così ho aiutato i compagni a difendere il risultato, ma dobbiamo comunque cercare sempre di giocare. Quando giochiamo a calcio non trovo difficoltà a giocare in nessun ruolo, d'altra parte in Italia praticamente ho ricoperto qualsiasi posizione dal centrocampo in avanti». Il brasiliano ritiene comunque importante il punto: «Ribadisco che Foggia è un campo difficile, abbiamo subito gol nel finale ma siamo ancora imbattuti e questo è un buon segnale per il prosieguo del campionato. Abbiamo sfiorato la quarta vittoria esterna consecutiva, segno che questa squadra ha una mentalità positiva». La nota stonata della gara è stata anche rappresentata dall'arbitraggio: «Nel primo quarto d'ora del secondo tempo fischiava solo a nostro sfavore, anche per questo ci siamo ritrovati chiusi negli ultimi sedici metri perché qualsiasi contatto diventava una punizione in favore dei nostri avversari. In ogni caso la Salernitana deve andare oltre arbitri ed avversari». Infine la dedica: «Per la mia famiglia, che mi è sempre vicina».