LEGA PRO

Calil lancia la Salernitana: "Andremo in serie B"

Intervista all'attaccante brasiliano della squadra granata. Il capocannoniere del giron C parla del suo futuro, di menichini e dei compagni

Un filo di voce, una fede grande, una pausa frequente tra una parola e l’altra. Non c’entra la cadenza brasiliana: Calil prima di parlare pensa, prende la mira, come in campo. E’ il bomber della Salernitana. E’ felice. Caetano, Salerno le vuole bene. Se n’è accorto? «Ogni giorno, ogni domenica. E’ il risultato del lavoro: seminiamo bene e raccogliamo. Se si faceva male, sai che fischi...».
Per la B siete a buon punto?
«No, siamo primi, è diverso. Per restarci non dobbiamo mollare: concentrazione altissima, ogni partita come una finale. Ci aspettano, si preparano, ci conoscono e quindi sarà più dura. Sarà così a Caserta, così dappertutto».
Martedì col vantaggio di due risultati sui tre a disposizione?
«Sarebbe un grave errore. Chi gestisce, alla fine perde. Noi dobbiamo correre, scappare, vincere e ancora vincere».
Resterà l’anno prossimo?
«Ho altri due anni di contratto. Certo che resto, se andiamo in B».
Le richieste per lei non si contano ma la Salernitana la blinda ad oltranza. Motivo d’orgoglio?
«Fa tanto piacere, significa che sono al centro di un progetto. In granata c’è tutto: tifosi, proprietà, società, allenatore. Difficile trovare di meglio ora».
Il suo rapporto con Menichini?
«Bello, speciale. La sua presenza a Salerno è stata la molla che mi ha spinto ad accettare. Dopo una stagione brutta, lui era quello che mi serviva per ricominciare: mi conosce, lo conosco, sappiamo entrambi cosa possiamo dare all’altro. Mi ha aspettato, mi ha difeso – pure per il discorso del falso nove - e dovevo per forza ripagarlo a suon di gol. Dieci gol sono un bel bottino ma non voglio fermarmi. Non esistono prediletti: all’inizio ero a corto di fiato, non rendevo, dopo ogni scatto avevo il fiatone e infatti mi ha messo fuori a Lamezia. Poi sono entrato e ho fatto gol...».
Cos’ha il suo amico Gabionetta? Saudade?
«Ha solo bisogno di partite nelle gambe, quindi tempo. Non ha saudade perché ha famiglia qui, ora è nata la bimba. Anzi, addirittura mi dice sempre che vuole giocare altri tre anni a Salerno e poi chiudere la carriera. Resterà con noi e farà un grande girone di ritorno».
E’ forte Perrulli? Può presentarlo?
«Molto bravo. Per me è attaccante esterno o dietro le punte ma i giocatori forti possono giocare in tutti i ruoli».