L’INTERVISTA

Breda, parole da ex assessore «Impianti, eterno problema»

SALERNO. Roberto Breda, ex calciatore e allenatore della Salernitana ma anche ex assessore comunale allo sport, ha espresso alcune considerazioni sul “neo” della stagione granata: l’esilio in...

SALERNO. Roberto Breda, ex calciatore e allenatore della Salernitana ma anche ex assessore comunale allo sport, ha espresso alcune considerazioni sul “neo” della stagione granata: l’esilio in provincia per cronica carenza di impianti in città.

Quanto incide?

«Il problema è atavico ma ciò non significa che una squadra e un mister debbano farci il callo. Avere una struttura idonea - una “casa” per gli allenamenti - agevola il lavoro quotidiano e può in percentuale influire anche sul perseguimento di un risultato in alcuni periodi dell’anno».

Ad esempio d’inverno?

«Da novembre a febbraio, è sempre stato un macello: quando ho allenato, avevamo il palazzetto a Eboli di lunedì; il martedì, se pioveva, ovviavo coi corridoi dell’Arechi. Poi abbiamo trovato la pace con Casignano, allenandoci sempre di mattina perché dopo pranzo c’erano le scuole calcio. Da centrocampista, con Rossi, avevamo trovato riparo a Pontecagnano e a Saragnano».

Se è l’anno buono, si vince anche allenandosi sull’asfalto. Concorda?

«Se è l’anno con lo stellone, non c’è disagio che tenga. Alla lunga, però, il lavoro diventa adattato, non ci può essere una proposta di lavoro come la vorrebbe trasmettere l’allenatore e l’allenamento deve star sempre dietro a cause di forza maggiore».

L’erba sintetica è la nemica dei giocatori?

«Dipende da come sono predisposti gli atleti. È insidiosa solo se bisogna fronteggiare problematiche alle ginocchia e alle articolazioni».

Il Comune consegnerà il Volpe al club tra qualche mese .

«Passi da gigante, disponibilità a costruire insieme. È sempre un compromesso - si toglie spazio alla collettività, al dilettantismo - ma la Salernitana è un bene della comunità e se i granata devono crescere, c’è bisogno di fargli anche un po’ di posto».

Il drenaggio all’Arechi?

«Per come l’hanno realizzato, il manto erboso fatica d’inverno ma in primavera rifiorisce. C’entra il drenaggio vecchio, ci sono problemi di scarichi e filtraggio. So che sarà rifatto ex novo ed è un altro passo in avanti».