L'INTERVISTA

Basile: «Universiade, volere è potere»

Il commissario: «Bandite 159 gare d’appalto a tempo di record, vigilanza dall’Anac»

NAPOLI - Di sabbia nella clessidra ce n’è sempre meno. Però i granelli d’ansia sembrano essersi trasformati in quelli del sollievo, o almeno, d’un’attesa più serena, senza il respiro corto. «È chiaro, non tutto è ancora concluso. Si va sempre di corsa, freneticamente. Ma diciamo che il grosso è fatto. E che siamo quasi pronti», parola di Gianluca Basile, il commissario dell’Universiade Napoli 2019. C’è lui a capo della struttura che dalla scorsa estate ha permesso alla Campania di scacciar via i fantasmi d’un evento ch’era fortemente in dubbio. In bilico, tra pericolo e miracolo. Prima dello sprint finale.

Meno di due settimane al via. La domanda dalle cento pistole è: pronti?
Direi di sì, perché l’Universiade si farà malgrado il percorso complesso attraversato, i ritardi accusati e il rischio di non venirne più fuori. Però adesso siamo impegnati in un’altra sfida: vogliamo offrire una manifestazione d’altissima qualità e sono sicuro che ce la faremo.

Riannodiamo i fili del discorso, commissario Basile. Com’è stata possibile questa svolta?
Con un grande gruppo, che s’è dato da far giorno e notte. E remando tutti nella stessa direzione. L’Agenzia Regionale per l’Universiade aveva già avviato il lavoro. S’è trattato di riprenderlo, operando con celerità. Parlano i numeri.

Quali?
Sono 159 le gare d’appalto bandite tra lavori, servizi e forniture. Grazie all’accordo per assicurare il rispetto della legalità firmato nel marzo del 2018, l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione, presieduta da Raffaele Cantone, ha emesso finora 311 pareri sulle procedure avviate. Ad oggi sono soltanto otto i contenziosi amministrativi, un numero molto ridotto rispetto alla quantità di procedimenti avviati, gestiti con la preziosa collaborazione dell’Avvocatura dello Stato. Tutto questo qualcosa vuol dire…

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