Antonio Zito

SERIE B

Avellino-Salernitana, Zito affronta il suo passato

Accoglienza al veleno dei sostenitori irpini per il grande ex della partita

SALERNO - Il derby degli esclusi è il capitolo di un libro che Antonio Zito spera di non dover leggere insieme allo speaker del “Partenio-Lombardi”, domenica pomeriggio ad Avellino. Eppure il numero 8 della Salernitana, ex fischiatissimo in Irpinia, è uno dei candidati alla staffetta, a beneficio dello slancio e dell’esuberanza di Kiyine, della duttilità di Vitale, e della forza fisica di Sprocati che il co-patron Lotito vede «meglio da esterno che da trequartista, al massimo nel 3-4-2-1 ma non unico trequartista di riferimento». 
Giocasse il primo, con lo spostamento di Sprocati sulla fascia mancina o l’avanzamento di Vitale che dipende dalle condizioni di Bernardini, Zito pagherebbe dazio. Alla fine sceglierà Bollini, ma il campo - le zolle dell’Arechi - in qualche modo hanno fatto già selezione. Zito non ha guadagnato la vetrina nella sfida all’Ascoli. Anzi, sono piovuti fischi al momento della sostituzione e alle sue orecchie, sotto il settore Distinti, è arrivata anche qualche parola di troppo che lui ha neutralizzato con un sorriso, senza perdere la pazienza. All’arma dell’ironia aveva fatto ricorso anche in un derby giocato con la maglia della Salernitana, il primo con la casacca granata dopo aver lasciato l’Irpinia. 
 I tifosi biancoverdi lo accolsero con uno striscione goliardico, ad alta gradazione, e lui rispose fingendo di “fumare” il bengala che fu lanciato dalle sue parti, piovuto dagli spalti. Il derby a distanza è proseguito al termine della passata stagione: la Salernitana batteva l’Avellino condannandolo ad un finale di stagione in trincea per tagliare il traguardo salvezza; i calciatori granata pubblicavano su facebook l’immagine di una simpatica danza stile Pogba nello spogliatoio; Antonio Zito augurava la salvezza all’amico-avversario Castaldo «perché altrimenti l’anno prossimo come faccio a vincere il derby?». 
Adesso vuole esserci, lo vuole fortemente: nella settimana lunga di una partita delicata, che si prepara da sola e che ha fatto registrare il tutto esaurito dopo trenta minuti dall’apertura dei rubinetti della prevendita per il settore ospiti, Zito ha motivazioni fortissime, sogna il colpaccio, ha fame di derby e smania di riscatto. E’ consapevole, infatti, che l’infermeria si stia svuotando (scalpita anche Rizzo), sa di essere diventato, suo malgrado, una delle immagini del modulo che non convince totalmente. Ora rischia la panchina ma chi lo conosce bene assicura che il passo indietro assai probabile non lo smonterà. Lo ha lasciato già intendere in estate, nei giorni della trattativa ad oltranza e del lungo lavoro del club ai suoi fianchi: vuole la Salernitana, contento di starci e soddisfatto anche del suo contratto da 180mila euro stagionali che è valido fino a giugno 2019. 
 Il club granata aveva provato ad intavolare con il centrocampista una proposta un po’ diversa rispetto a quella che ha riguardato Schiavi. Il difensore ha accettato la spalmatura dell’ingaggio ma anche l’allungamento del contratto. Zito, invece, con l’ingaggio abbassato sarebbe dovuto finire poi al Pisa ma ha preferito il granata. 
Una sua frase social, durante la gita in barca con la squadra, suonava così: “Tutti sulla nave fino alla fine”. Frase non solo sorniona ma anche profetica, se diventasse il nocchiero granata in campo ad Avellino.