Angri: il calcio pensa alla riunificazione

Fallimentare la stagione di Eccellenza delle società di De Virgilio e Ferrara. I due si sono già incontrati per il futuro

ANGRI. All’anno della divisione, con risultati nefasti per le singole componenti, seguirà l’anno della riunificazione? È il tema del giorno per Angri calcistica, reduce da una stagione d’Eccellenza culminata nella maniera peggiore.

L’Angri Calcio, col titolo del Montecorvino Rovella, ha avuto durata minima: gran girone d’andata, ritorno iniziato con qualche problema ma squadra ancora in corsa per la D. È seguita la crisi economica, motivazioni calate un po’ alla volta, anche in coincidenza coi problemi di salute accusati dal presidente Luca De Virgilio, e dalla partita col Torrecuso in poi, tra diverse polemiche, in campo sono andati i baby.

Ancora peggio ha fatto l’Us Angri di Gianni Ferrara, vincente l’anno in prima in Terza Categoria e poi salita dritta in Eccellenza acquisendo il titolo del Real Nocera Superiore: a metà stagione tutti a casa per mancanza di fondi, girone di ritorno all’insegna della buona volontà e basta, ultimo posto e retrocessione in Promozione, con l’aggiunta della squalifica di 4 anni a Ferrara per schiaffo all’arbitro stabiese della gara con l’Eclanese.

E adesso? Si va verso il superamento delle divisioni. C’è stato nei giorni scorsi un primo incontro tra De Virgilio e Ferrara per aprire finalmente un dialogo sul futuro, avendo fatto tesoro della lezione avuta: ad Angri a stento ci sono le risorse per una sola realtà di vertice dilettanti, cioè di Eccellenza, se si procede per due, ripetendo l’anomalo doppio derby dell’annata da poco conclusa, non si va da nessuna parte. S’era parlato nei giorni scorsi di un titolo di D, sempre quello della Sarnese da tutti desiderato. Ma la soluzione più probabile, già non semplicissima da porre in essere, sarebbe tenersi l’Eccellenza.

Come? Di sicuro non si può puntare al ripescaggio dell’Us Angri, essendoci pregiudiziale dovuta alla squalifica di Ferrara. Il titolo dell’Angri Calcio, invece, è al centro di una vicenda particolare: la firma è ancora angrese ma il mancato rispetto di alcuni accordi ha autorizzato Rosario Apicella, ex patron del Montecorvino Rovella, a muoversi per riavere indietro il titolo e cederlo al miglior offerente, in tal senso c’è già un accordo con la Scafatese di Cesarano. Il progetto Eccellenza passa dunque per lo stop alle manovre di Apicella previo impegni rinegoziati o per l’assalto ad un titolo che potrebbe liberarsi da altra parte. La soluzione di minor impatto sarebbe la Promozione col titolo di Ferrara.

Dopo dieci anni consecutivi di D tra imprese del campo con Provenza, Di Nola, Esposito e Criscuolo (piazzamenti d’onore, partecipazione alla Coppa Italia dei grandi) e gestioni di varia natura con Montella, Mazzola e Varone, c’è stato il precipizio: due anni fa di questi tempi, pur evitando la retrocessione, Orlando non riuscì a garantire continuità tra i dilettanti nazionali. Da allora solo tentativi privi di basi vere per una risalita immediata che non poteva esserci in considerazione degli eventi e delle precedenti estati trascorse a mettere assieme quattrini a ridosso dell’iscrizione.

La storia grigiorossa però insegna che all’improvviso, nei momenti più difficili, c’è stato sempre un germoglio su ceppo antico per cominciare a scrivere nuovi capitoli.

Marco Mattiello

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