SERIE C

Amarcord Fusco, la Cavese nel destino

Il mister della Paganese iniziò la carriera da calciatore al Lamberti dove tornerà domani

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PAGANI - La prima volta non si scorda mai. E non potrà che esser così anche per Luca Fusco. L’allenatore della Paganese, quando domani sbucherà dal tunnel per (ri)metter piede sul prato dello stadio Simonetta Lamberti - dove alle 17 è in programma il derby di Coppa Italia di serie C con la Cavese -, riavvolgerà il nastro dei ricordi e ripenserà a quell’annata con l’aquilotto cucito sul petto che gli permise di spiccare il volo nel calcio professionistico. Correva la stagione ’96-’97 e l’allora difensore del settore giovanile della Salernitana fu mandato dal presidente Aniello Aliberti a farsi le ossa in serie D. Fusco, appena 19enne, arrivò alla Cavese, alla corte del tecnico salernitano Ezio Capuano. Un’annata importante per il calcio metelliano che al termine di quella stagione sportiva festeggiò il ritorno in serie C2. Il difensore nativo del quartiere Mariconda a Salerno, nonostante la giovane età, seppe ritagliarsi il suo spazio, disputando 28 partite e mettendo a segno uno dei 4 gol siglati nelle oltre 400 gare disputate in carriera. Ma la stagione in biancoblu gli consentì soprattutto di maturare e di guadagnare quell’esperienza che gli ha permesso di fare una carriera ricca di soddisfazioni tra i professionisti. L’anno successivo, infatti, entrò a far parte della Salernitana di Delio Rossi che avrebbe conquistato una storica promozione in serie A.

Filippo Notari