Serie B

Alla Salernitana non basta Bollini

Debutto amaro: Il nuovo tecnico cambia modulo, ma errori difensivi e arbitrali e due legni costano la sconfitta per 2-0 a Bari

BARI. Il primo mattone del nuovo corso granata si sgretola senza nemmeno bisogno di chissà quale scossone: due pisolini nell’area piccola regalano al Bari gol facili che gli servono ad incartare la partita rimandando la Salernitana, la prima Salernitana di Bollini, ad un nuovo esame, relegandola però sempre più nelle zone paludose della classifica.

Due bambole colossali dei granata dentro una partita giudiziosa ma senza troppi slanci, come richiederebbero il nuovo corso e la situazione ambientale: castigata da se stessa, dalla sorte (Rosina prende due volte i legni) e dall’arbitro che nel finale di gara le nega un colossale rigore: Bollini dovrà lavorare per trovare risorse necessarie alle porte di un tour de force tremendo. Lo scorso anno i granata girarono a 20, adesso c’è il rischio di finire l’andata ancora più sotto.

In 48 ore non si può dare un’impronta alla squadra, non si possono cambiare passo e combinazioni, specie se nell’organico mancano gli elementi adatti. Bollini, al suo esordio, sdogana però subito tridente e difesa a 4, assetto che è novità assoluta rispetto alla gestione Sannino.

Applicata, attenta, equilibrata, la Salernitana del primo tempo tiene bene il campo di fronte ad un Bari obbligato a risalire la classifica.

Il tridente non è un assetto offensivo, Improta e Rosina rinculano a centrocampo, le mezz’ali non hanno cambio di passo, i terzini non danno respiro sulle fasce, dove la Salernitana potrebbe allargarsi per poi fiondarsi al centro, perché il Bari le lascia spazi che colpevolmente i granata non riescono a coprire. Faticano a tenere il passo quando Brienza o De Luca si allargano a destra, dove l’acerbo Luiz Felipe va subito in sofferenza.

Eppure nei primi 45’ sarebbe la Salernitana di Bollini – tutta la partita in piedi, ad un passo del prato, mani che gesticolano e che indicano, che spronano e rimproverano – a meritare il vantaggio. Tre palle gol che non diventano esultanza perché Micai strozza sulla traversa il sinistro potente di Rosina in avvio, perché un altro sinistro dell’ex sfiora l’incrocio e perchè prima il portiere e poi una deviazione di Moras impediscono a Busellato e sulla ribattuta a Coda di alzare le braccia.

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I granata invece finiscono sotto il tempo affossati dal più basso della compagnia (De Luca) e dalla solita disattenzione: da calcio piazzato Brienza imbecca il folletto che di testa silura Terracciano. Considerazioni al riposo: alla Salernitana servirebbe cambiare passo, attardata dal passo troppo lento di Ronaldo in costruzione e dagli inserimenti mancati di Della Rocca e Busellato. Col Bari davanti, c’è da cambiare tattica e da trovare maggiore profondità perchè è uno spreco, è un delitto, lasciare Coda isolato e disarmato.

Pronti e si riparte, ed ecco l’altro gol in fotocopia che chiuderà presto i conti: altra punizione dal limite di Brienza, altro pasticcio granata in area e Daprelà a castigare le velleità granata. Che si infrangono sull’ennesimo incrocio colpito da Rosina e sulle mani di Basha che platealmente devia il tiro di Coda senza che Serra e l’assistente accordino il sacrosanto rigore. Imprecazioni giuste però meglio prendersela prima con se stessi: con questo passo l’inverno sarà terribile.

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