Il LAVORo DELl’organo di vigilanza sul codice etico

“All’Arechi in stato di paura collettiva”

I fatti accaduti a San Severino alla base del successivo derby farsa

NOCERA INFERIORE. Il lavoro dell’Organo di Vigilanza sul Codice Etico, da non sottovalutare perché pur essendo di parte avrà incidenza probatoria, sarà terminato nel giro di pochi a giorni. A fine settimana, il responsabile della commissione interna Pino Iodice invierà la relazione finale a Procura Federale e Lega. Al momento, secondo indiscrezioni non ufficiali, la sostanza univoca delle dichiarazioni dei tesserati è la seguente: quel che è successo all’Arechi è dovuto alla particolare mattinata vissuta a Mercato San Severino, non ci sono state forzature da parte della società né dai responsabili dell’ordine pubblico. Il comportamento della squadra all’Arechi sarebbe quindi frutto di un colpo accusato a livello psicologico, al di là della natura stessa degli episodi della mattinata all’Hotel Park (sarà l’indagine della magistratura ordinaria a stabilire se vi furono minacce oppure pressioni o solo grida in libertà). In tale maniera, i diretti interessati, cioè il tecnico quel giorno in panchina Fusco e i calciatori sostituiti dopo pochissimi minuti, avrebbero giustificato anche i cambi-lampo: non erano nelle condizioni psicofisiche per giocare, forse hanno chiesto loro stessi di essere sostituiti dopo appena due minuti di gioco. Quindi nessuna premeditazione, la partita è diventata comunque una farsa ma alla base ci sarebbe, secondo le testimonianze messe a verbale, un evidente stato di paura collettiva. Naturalmente sull’ultimo aspetto le interpretazioni potrebbero essere tante. Un altro gruppo, formato da gente più esperta, non ne avrebbe risentito affatto. Ma la Nocerina di quest’anno ed in particolare di quel giorno era d’età media bassissima. Pochi senatori presenti (Gragnaniello, Lepore e Danti), tanta gente proveniente dal nord, dove il calcio ed il contorno si vive diversamente, stranieri a dir poco inconsapevoli di quel che poteva accadere. La società, in quel frangente, s’è trovata tra due fuochi: ha tentato di far giocare comunque la squadra, esortandola a scendere in campo, ma di più non ha potuto.

Gruppo giovanissimo e capitano pure. Quasi un record per Antonio Palma, fascia conquistata ad appena 19 anni. Lui, al momento, è l’unico calciatore ascoltato dalla Procura Federale: l’interrogatorio avvenne al ritorno della squadra da Salerno, assieme a lui furono sentiti Pavarese, Fusco ed il medico sociale Rosati (a Iodice relazionerà sugli infortuni dei quattro calciatori che abbandonarono il campo a sostituzioni avvenute). Palma capitano ed orgoglio molosso per la nuova convocazione nella Nazionale Under 20 di Evani, che domenica a Caorle affronterà in amichevole l’Iran. C’erano timori sulla sua posizione dopo i fatti di Salerno, nel senso della sua permanenza a Nocera per la seconda parte della stagione. Ma dall’Atalanta non sono arrivati segnali negativi: completerà l’esperienza a Nocera.

Marco Mattiello

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