L’INTERVISTA/MARCO MAESTRIPIERI

«Al Vestuti feci gol a Zenga Perrone? Amico e signore»

SALERNO. Maestripieri, bandiera molisana, che ricorda di Campobasso-Salernitana? «Sfide epiche. Loro da noi non passavano perché eravamo un mezzo fortino. Ricordo che nel 1987/88, allenatore Russo,...

SALERNO. Maestripieri, bandiera molisana, che ricorda di Campobasso-Salernitana?

«Sfide epiche. Loro da noi non passavano perché eravamo un mezzo fortino. Ricordo che nel 1987/88, allenatore Russo, vincemmo 2-0 e il mio gol fu votato il migliore dell’anno perché ne dribblai due nel fango e poi incrociai. Segnò pure Romiti. E il Vestuti...».

Apra l’album.

«Il mio primo gol in assoluto nel Campobasso è stato nel ’79 a Salerno. Vincemmo 4-0 e fu una rarità perché la Salernitana in C era protagonista, era la “signora”, la blasonata. Incappò in una giornata storta e riuscii a superare Zenga, allora giovanissimo. Poi la gara si mise in discesa e dilagammo. Nel 1981/82 fu testa a testa per la B. Segnò Zaccaro di testa, sotto l’acqua. Rincorremmo tutta la partita e l’acciuffammo allo scadere con Canzanese. A Salerno stavo per approdare quando arrivò Pasinato ma non se ne fece più niente».

Sarà a Campobasso?

«No, parto per Barcellona. Non per il Milan: per lavoro».

Adesso lei è mister Maestripieri: insegna a Coverciano. Perché ha smesso con i campionati?

«Scelta di vita. Sono istruttore generale a Coverciano e mi occupo di preparare gli allenatori che poi vedi sulle panchine. Faccio questo mestiere da quasi 13 anni, da quando decisi di lasciare il mio ruolo da allenatore, intrapreso dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Questo è il mio lavoro principale. Poi all’Università di Campobasso insegno tecnica e tattica. A Salerno, in occasione della docenza per il Corso Uefa-B l’anno scorso, ho fatto amicizia con Perrone. Ci siamo frequentati. L’amicizia per me è un fatto a pelle: lui è un signore, ha giocato al calcio e lo conosce».

Affrontato da avversario?

«Diverse volte, contro la Lazio. Era un difensore elegante. Sono legato anche a Mariotto che ho avuto come ds a Sant’Anastasia. Momento non facile da allenatore».

A Battipaglia, invece?

«Momenti belli con Mascara e Carafa, che è mio amico. A Salerno è uno dei miei amici storici, insieme a Tonino Papa, il custode dell’Arechi».

Come finirà Campobasso-Salernitana?

«Con tanto pubblico sugli spalti, come ai miei tempi. C’era sempre tanta gente che veniva da Salerno anche se per me l’emozione più grande è stata contro la Juve in Coppa Italia: veniva inaugurato il Romagnoli, vincemmo su autorete di Pioli che è stato anche allenatore a Salerno, c’erano 40mila sugli spalti».

Dribbla il pronostico?

«Spero in un pari, che la Salernitana vinca il campionato - ma l’ha già vinto - e che il mio Campobasso si salvi». (p. t.)