Il CASO

Agropoli, strade piene di buche Rattoppi in extremis per la corsa

AGROPOLI. Strade contraddistinte da buche, avvallamenti e vegetazione rigogliosa: è un percorso ad ostacoli quello che accoglierà i ciclisti del Giro che attraverseranno il lungomare San Marco, via...

AGROPOLI. Strade contraddistinte da buche, avvallamenti e vegetazione rigogliosa: è un percorso ad ostacoli quello che accoglierà i ciclisti del Giro che attraverseranno il lungomare San Marco, via Risorgimento, via Piave, viale Europa e via Pio X per poi proseguire in direzione di Ascea. Il lungomare presenta un manto stradale disconnesso in diversi punti ed in alcune parti l’asfalto è consumato. Poco più avanti, in via Risorgimento, è stata riasfaltata, a seguito di lavori, solo una corsia della carreggiata: ciò crea inevitabili dislivelli e pericolo per le ruote delle biciclette. Il resto delle strade che saranno percorse dai ciclisti risultano poi rattoppate in più punti.

Alcuni operai del Comune stanno provvedendo in questi giorni a pulire “alla buona” il percorso che i ciclisti della carovana rosa percorreranno ma basta spostarsi di qualche centimetro, o sotto il cavalcavia di via Vienna o sulla spiaggia del lido Aurora, per assistere ad uno spettacolo deprimente, di vegetazione incolta ovunque e spiagge sporche.

Insomma, l’impressione è che l’amministrazione comunale abbia atteso solo gli ultimi per questi interventi di manutenzione in vista del passaggio del Giro, rischiando di non sfruttare a pieno l’occasione di fare promozione turistica considerando l’importanza mediatica dell’evento e l’enrome platea che segue in diretta televisiva la corsa, sia in Italia che all’estero. Già durante i ponti del 25 aprile e del primo maggio Agropoli è stata invasa da turisti che hanno trovato una città in condizioni non proprio ottimali. Un esempio tra tanti: il percorso che porta alla rinomata baia di Trentova versa nel pieno degrado. Qui rifiuti e vegetazione incolta la fanno da padroni. I residenti lanciano un appello: «L’amministrazione intervenga subito, un paese che vive di turismo non può permettersi di presentarsi ai turisti in questo stato».

Andrea Passaro

©RIPRODUZIONE RISERVATA